Cervia
sito pluristratificato
area urbana
ambito culturale romano e bizantino
secc. III a C./ VIII d.C.
Le origini di Cervia sono legate alle sue saline, che sembrano risalire addirittura ad epoca preromana. Anticamente, il sito di Cervia Vecchia o Ficocle, nome greco dal significato di “luogo famoso per le alghe”, sorgeva a tre o quattro chilometri a ovest dell’attuale città, ai limiti di una grande palude, propaggine meridionale delle lagune venete. Numerose sono anche le tracce della presenza romana e bizantina. Nel 709 d.C. Ficocle fu interamente distrutta dall’esarca Teodoro, che volle punirla per essersi unita all’arcivescovo di Ravenna, in quel tempo ribelle all’imperatore di Costantinopoli.


Le Saline di Cervia sono di origine antichissima. Secondo alcuni la più remota frequentazione delle bassure argillose in prossimità della linea di costa per l’approvvigionamento del sale depositatosi in modo spontaneo, si deve agli Umbri, popolazione che in età preromana occupava gran parte della Romagna. La costruzione delle prime vasche per migliorare la produzione naturale viene attribuita a quei coloni greci che fondarono Ficocle, scalo commerciale che proprio al sale dovette fama e notorietà. Le saline si estendono a ovest di Cervia, a tre chilometri dal mare, per una superficie di 827 ettari, e rappresentano ancora oggi un importante centro di produzione industriale del sale che conserva, fra l’altro, anche una piccola salina, denominata “Camillone”, a produzione artigianale. Esse costituiscono una delle aree naturalistiche inserite nel Parco del Delta del Po ed ospitano un Centro Visita.

Fra le testimonianze archeologiche di maggiore interesse si collocano i resti di un edificio di culto a pianta cruciforme con abside poligonale affiorati nel 1989 sempre nei pressi delle saline, all’altezza dello svincolo per Cervia (podere Mariona). Indicato dalle fonti come S. Martino prope litus maris, ne viene fatta risalire la fondazione al VI sec. d.C. e se ne può ipotizzare la quasi totale distruzione nel corso del terremoto che colpì Cervia nel 1484.  La sua esplorazione ha portato al recupero di frammenti di mosaici a decorazione geometrica riferibili ad otto diversi pannelli collocati negli ambienti dell’edificio.

Interessante è anche il ritrovamento avvenuto nel 1956 della cosidetta “nave romana”, un’imbarcazione di piccole dimensioni di epoca bizantina, di cui sono rimasti frammenti di fasciame e ancore.

L’antichità della frequentazione umana del territorio cervese è testimoniata dall’insediamento dell’età del Bronzo di Valle Felici, ubicato a circa un km dall’attuale linea di costa. Sorto alla fine del Bronzo antico e sviluppatosi nel Bronzo medio iniziale (reperti conservati nel Museo Nazionale di Ravenna), l’abitato è stato interpretato come un villaggio stabile, dotato di strutture insediative permanenti, con funzioni di controllo delle vie marittime e costiere.