Museo Civico di Modena
Largo Porta S.Agostino, 337
Modena (MO)
Gennari Cesare
1637/ 1688
dipinto

tela/ pittura a olio
cm 95,5 (la) 119 (a)
sec. XVII (1660 - 1699)
n. 97
L’identificazione del personaggio risale al catalogo della collezione Campori edito nel 1924, ma non presenta caratteri di sicurezza. Parrebbe doversi identificare con il dipinto citato al n. 4 dell’Inventario e stima dei quadri di casa Campori del 1857 (“Altro ritratto quadrilatero di signora accarezzante un piccolo cane, cornice intagl. e dor.”). Già attribuito a Justus Suttermans, è stato riferito da Ragghianti a un pittore “affine al Gennari”. Più che a Benedetto, il rimando è a Cesare (Cento, 1637 - Bologna, 1688), del quale si possono consultare il Ritratto di Laura Garzoni della Pinacoteca Civica Inzaghi di Budrio e il Ritratto di gentildonna con bambino della Banca Popolare dell’Emilia Romagna (BENATI, in I dipinti ... 1987, pp. 120-122). L’inclinazione ritrattistica che questi mette in atto nei dipinti citati appare più scelta e autentica rispetto a quella, al confronto più aggiornata in senso ‘internazionale’ e dunque più celebrata (BAGNI 1986), approntata da Benedetto nel corso dei suoi soggiorni in Francia e in Inghilterra. Ricerche recenti, in parte confluite nella mostra Figure come il naturale, curata da chi scrive nel 2001, hanno del resto dato corpo a questo particolare aspetto dell’attività di Cesare che, in passato pressoché trascurato, costituisce anzi il termine di riferimento per un’ampia fascia della produzione ritrattistica emiliana. Il dipinto qui considerato doveva far parte di una serie comprendente anche il Ritratto di dama esaminato alla scheda successiva (cfr. nctn 00000093) e altri due, del tutto affini, di proprietà attualmente degli eredi Campori a Ferrara, insieme ai quali è citato in un inventario ottocentesco del Palazzo Campori.