loc. Cassana
Ferrara
struttura abitativa
villa urbano-rustica
ambito culturale romano e tardoantico
secc. I a.C./ VII d.C.
Tre saggi, condotti fra 1975 e 1979, hanno messo in luce i resti di una grande villa urbano-rustica, il cui arco di vita si colloca fra il I e il II sec. d.C. con ridotti attardamenti fino al VI-VII sec. Oltre che ai lavori agricoli, il suo cattivo stato di conservazione è imputabile anche ad un'azione di spoglio sistematico di materiali da costruzione praticato durante il medioevo. La parte a destinazione rustica, indagata con il saggio A, si è rivelato costituito da un grande ambiente rettangolare con pilastri. Il settore residenziale della villa, emerso durante l'effettuazione del sondaggio B, presentava un lungo muro maestro ad andamento O-E affiancato ai lati da una serie di vani, in parte suddivisi a loro volta, mediante tramezzi, in vani di dimensioni più ridotte. Per gli ambienti si è ipotizzata una pavimentazione a mosaico grazie al recupero di numerose tessere, mentre una decorazione parietale ad intonaco dipinto è attestata da alcuni frammenti in cromia rossa, avorio, bruno e giallo.
Fra i materiali restituiti dal complesso si segnalano: terra sigillata nord-italica, aretina e sud-gallica, terra sigillata chiara, ceramica a pareti sottili, lucerne a canale con bolli CRESCES, C. DESSI, QGC, VIBIANI, pesi da telaio, ceramica comune, anfore, vetri, instrumentum in bronzo e monete che coprono un arco cronologicvo da fine I sec. a.C. al III sec. d.C.. Dell'arredo faceva parte anche un frammento di trapezoforo in marmo raffigurante Dioniso.


L'ambiente messo in luce dallo scavo A è stato interpretato come un impianto a destinazione rustica a servizio delle necessità produttive della villa, nel quale pilastri, semipilastri e lesene avevano lal funzione di sorreggere il coperto in tegole e coppi. Nonostante non siano state registrate tracce in situ tracce della pavimentazione, il rinvenimento di esagonette erratiche ne indizia la tipologia. Alcuni materiali nelle fondazioni ne attestano la messa in opera durante il I secolo d.C.
L'articolata planimetria del settore residenziale, indagato con lo scavo B, suggerisce che l'edificia abbia subito interventi costruttivi eseguiti in tempi diversi.
L'individuazione di alcune sepolture povere e prive di corredo, tra cui quella di un infante, datanti al VII secolo, testimonia la fase di abbondono definitivo del complesso.
La scoperta, durante le arature, di mattoni sesquipedali, tessere musive e frammenti ceramici nell'attiguo podere Molinari evidenzia una probabile apprndice della villa romana.