Museo del Risorgimento "A. Saffi"
Corso Garibaldi, 96
Forlì (FC)
manifattura italiana
scrivania

legno
cm 200 (la) 74 (a)
sec. XIX (1819 - 1890)
n. 21/IV
Scrivania appartenuta a Aurelio Saffi.

Aurelio Saffi è stato un patriota e politico italiano. Importante figura del Risorgimento italiano, Saffi fu un politico di spicco dell'ala repubblicana radicale incarnata da Giuseppe Mazzini, di cui è considerato l'erede politico. Ebbe una formazione universitaria giuridica a Ferrara, ma iniziò l'attività politica nella sua città natale, prendendo posizione contro il malgoverno locale: Forlì allora era retta da un Cardinal legato, in quanto parte dello Stato Pontificio; Aurelio Saffi fu consigliere comunale e segretario della Provincia nel biennio 1844-45.
Si accostò velocemente alle posizioni mazziniane, tanto che nel turbolento anno 1848 partecipò alla principale operazione politica organizzata da Mazzini: la costituzione della Repubblica Romana. Nella capitale il potere fu sottratto al pontefice, allora Pio IX, e affidato a delle istituzioni di tipo repubblicano, che secondo il suo ideatore avrebbero dovuto ricalcare le teorie politiche democratiche più avanzate, all'epoca rappresentate dagli Stati Uniti d'America. Alla vicenda romana, Saffi prese parte prima come deputato di Forlì all'Assemblea Costituente, poi come ministro, infine come componente del Triumvirato a capo del nuovo regime, assieme ad Armellini e allo stesso Mazzini. Tale esperienza politica fu purtroppo di breve durata, in quanto la nuova Repubblica cadde nel luglio 1849. Ritiratosi in esilio a Civezza in Liguria, raggiunse successivamente Mazzini in Svizzera, per poi trasferisi con lui a Londra. Ritornò in patria solo nel 1853, per pianificare una serie di moti che avrebbero dovuto aver luogo a Milano; in seguito al fallimento del progetto fu condannato a vent'anni di prigione. In carcere Aurelio sposò, nel 1857, Giorgina Janet Craufurd (Firenze, 1827 - San Varano, Forlì 1911) figlia dello scozzese Sir George Craufurd e della nobile Sophia Churchill, ardente mazziniana ed esponente del femminismo risorgimentale italiano. Ebbero quattro figli, tutti maschi. Nel 1860 fu a Napoli, per ricongiungersi nuovamente con Mazzini. Nel 1861 venne eletto deputato al parlamento del nuovo Regno d'Italia. Dopo pochi anni tornò a vivere a Londra dove rimase fino al 1867, quando si stabilì definitivamente nella sua villa nella campagna di San Varano (una frazione di Forlì). Cominciò allora la sua carriera di insegnante universitario a Bologna. Nel frattempo si occupò della memoria storica dell'amico Mazzini, oramai morto, curandone gli scritti e la loro pubblicazione. Morì nella sua casa a 70 anni. Villa Saffi è attualmente sede museale.