loc. Castellaccio, Massa Forese
Ravenna
struttura abitativa
villa rustica
ambito culturale romano
secc. I a.C./ V d.C.
Nel 1984, durante le operazioni di scavo effettuate per la realizzazione del canale Emiliano-Romagnolo, si identificarono alcune porzioni di murature e di pavimenti di un edificio rustico con tre fasi abitative ed una successiva necropoli di epoca tarda.

Le operazioni di scavo, eseguite su un fronte largo 6 m, riportarono alla luce le strutture per una lunghezza di 50 m.
La fase più antica dell’edificio, probabilmente di epoca tardorepubblicana, presentava un orientamento in senso nord-ovest sud-est. Se ne conservavano resti di murature e un piano pavimentale in opus spicatum. Quest’ultimo, nella successiva fase primo-imperiale, diversamente orientata, in senso nord-sud, era stato inglobato in un pavimento in cocciopesto di maggiori dimensioni e allargato verso est da un pavimento in mattoni sul quale posavano, con rincalzi di laterizi, due basi di pietra e basamenti di pilastri in mattoni: si è pensato che in questa fase l’insieme fosse utilizzato per la pressatura dell’uva per il vino, con il piano di spremitura ricavato sul pavimento in opus spicatum.
In seguito, tutto il complesso fu obliterato da un altro impianto rustico, collocato all'interno di un ambiente, forse aperto a peristilio, scandito da pilastri, in cui erano collocati un grande focolare a due zone di cottura e una canaletta per lo scarico della cenere. Altre stanze, di cui sono state individuate solo le fondazioni in frammenti laterizi, non sono identificabili.
Infine, sui resti della villa venne impiantata una necropoli con quattro tombe a inumazione, due in anfora, relative a sepolture di infanti e due in cassa, datate al V-VII sec. d.C. per la presenza di anfore tipo Gaza utilizzate nelle sepolture.