Museo Civico di Modena
Largo Porta S.Agostino, 337
Modena (MO)
ambito modenese (?)
dipinto

intonaco staccato/ applicazione su linoleum/ pittura a fresco
cm 174 (la) 137 (a)
sec. XIV (1340 - 1349)
n. 7
Secondo la citata lettera di G. Tosi del 31luglio 1900, l’affresco venne rinvenuto con altri frammenti sulla parete esterna del Duomo in corrispondenza della Ghirlandina, nella quale già nel 1882 era stata rinvenuta la Madonna con san Geminiano e Zaccaria Testagrossa (n. 4). Nel 1940 venne avanzata, senza successo, la proposta di collocarlo nell’edicola del protiro del Duomo (ACIDINI LUCHINAT, SERCHIA, PICONI 1984, p. 267, con riproduzione del fotomontaggio effettuato nell’occasione). Per giustificarne l’emulsione culturale, la critica ha richiamato di volta in volta modelli bolognesi (Gibbs, Guandalini) o lombardi (Negro), salvo poi concordare sull’accento di affabile comunicativa che preluderebbe alla pittura di Tommaso da Modena. L’affresco appare meno spazialmente articolato rispetto a quello fatto eseguire sulla parete adiacente da Berteo Testagrossa, dal quale, a un livello qualitativo inferiore, “replica le medesime fisionomie” (Volpe). Anche se a convenzioni arcaiche rinviano ancora la struttura massiccia del trono e l’uniforme stampigliatura delle decorazioni sul manto di Bartolomeo, forse in origine mosso da pieghe eseguite a secco e in seguito cadute, la sua fattura, connotata dal fare morbido della pennellata, sembra prospettare una situazione leggermente più evoluta. Per tali motivi si potrebbe accogliere una datazione nel corso degli stessi anni quaranta.