FONTE
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AutoreProspero Tirone o d'Aquitania
Titolo operaEpitoma chronicon
Anno456 d.C. (add.: 466 d.C.)
Periodoetà dei regni barbarici
EpocaTarda Antichità
Noteed.: T. Mommsen (ed.), Chronica minora saec. IV, V, VI, VII, vol. 1, Berlin 1892 (rist. anast. Muenchen 1981), pp. 341-499 (trad. parziale: S. Gasparri, F. Simoni, L.A. Berto (a cura di)
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Localizzazione238-239
Testo originale[238] Romani Gallos Tyrrenosque superant et Sabinorum terras sorte dividunt. [239] Eo tempore a Romanis Ariminum et Beneventum conditae.


Traduzione[238] I Romani sconfiggono Galli ed Etruschi e dividono le terre dei Sabini a sorteggio. [239] In quel tempo dai Romani sono fondate Rimini e Benevento.
NoteBattaglia di Sentino: 295 a.C.; in realtà la fondazione di Rimini e Benevento è del 268 a.C.
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Localizzazione292
Testo originaleXVII autem huius regni anno G. Marius V consul iuxta Heridanum Cimbros superat, quorum CC milibus caesis LXXX milia capit et de his cum Catulo triumphat.
TraduzioneNel diciassettesimo anno di regno [di Tolomeo IX Soter], Gaio Mario, console per la quinta volta, sconfigge i Cimbri presso il fiume Eridano, avendone uccisi di quelli duecentomila e avendone fatti prigionierni ottantamila, e di loro celebra il trionfo con Catulo.
NoteIl diciassettesimo anno di Tolomeo IX Soter sarebbe da porre al 100 a.C., ma in realtà fu spodestato definitivamente nel 107 a.C.; la battaglia contro i Cimbri si svolse nel 101 a.C.
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Localizzazione298
Testo originaleTesto Lucius Pomponius Bononiensis Atellanarum scriptor clarus habetur.

TraduzioneLo scrittore bolognese di atellane Lucio Pomponio gode di chiara fama.
Note89 a.C.
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Localizzazione874-880
Testo originale[874] CCXXXV Gallieno III et Gentiano. [875] Gallieno in omnem lasciviam dissoluto Germani Ravennam usque venerunt. [876] Alamanni vastatis Galliis in Italiam transiere. [877] Grecia Macedonia Pontus et Asia per Gothos depopulatae sunt. [878] Quadi et Sarmatae Pannonias occupaverunt. [879] Germanis Hispanias optinentibus Tarracona expugnata est. [880] Parthi Mesopotamiam tenentes Syriam incursaverunt.
Traduzione[874] Duecentotrentacinque anni dopo la Passione di Gesù Cristo, Gallieno per la terza volta e Genziano consoli. [875] Mentre Gallieno è sperduto in ogni mollezza, i Germani avanzano fino a Ravenna. [876] Gli Alamanni, dopo aver saccheggiato la Gallia, passarono in Italia. [877] La Grecia, la Macedonia, il Ponto e l'Asia sono spopolate a causa dei Goti. [878] I Quadi e i Sarmati occuparono le Pannonie. [879] Occupate le Spagne, Tarragona è espugnata dai Germani. [880] I Parti, che occupavano la Mesopotamia, compiono scorrerie per la Siria.
Note261 d.C.: l’incursione dei Germani fino a Ravenna è da porre al 259/260 d.C.
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Localizzazione978-980
Testo originale[978] CCLXXX Diocletiano VIIII et Constantino. [979] Maxentius Herculii Maximiani filius a praetorianis militibus Romae Augustus appellatur. [980] Severus Caesar a Galerio Maximiano contra Maxentium missus Ravennae secundo imperii sui anno interficitur.
Traduzione[978] Duecentottanni anni dopo la Passione di Gesù Cristo, Diocleziano per la nona volta e Costantino consoli. [979] Massenzio, figlio di Massimiano Erculio, è acclamanto augusto dalle truppe pretoriane di Roma. [980] Il cesare Severo è inviato da Galerio Massimiano contro Massenzio, ma è ucciso a Ravenna nel secondo anno del suo comando.
Note307 d.C.
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Localizzazione1103-1104
Testo originale[1103] CCCXXXI Datiano et Cereale. [1104] Synodus apud Ariminum et Seleuciam Isauriae facta, in qua antiqua patrum fides decem primum legatorum, dehinc omnium proditione damnata est.

Traduzione[1103] Trecentotrentuno anni dopo la Passione di Gesù Cristo, Taziano e Cereale consoli. [1104] Sono tenuti sinodi a Rimini e Seleucia di Isauria nei quali l'antica fede dei padri dapprima da dieci degli inviati, poi da tutti è condannata per tradimento.
Note358 d.C., ma in realtà 359 d.C.
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Localizzazione1105 e 1109
Testo originale[1105] CCCXXXII Eusebio et Hypatio. [1109] Gallia per Hilarium Ariminensis perfidiae dolos damnat.

Traduzione[1105] Trecentotrentadue anni dopo la Passione di Gesù Cristo, Eusebio e Ipazio consoli. [1109] Grazie ad Ilario [di Poitiers], la Gallia condanna gli inganni della “perfidia Riminese” [i decreti anticattolici voluti da Costanzo II].
Note359 d.C.
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Localizzazione1258-1261
Testo originale[1258] CCCLXXXIX Theodosio II et Palladio. [1259a] Wallia Placidiam reddit, cuius nuptias Constantius promeretur. [1259b] Placidiam Theodosii imperatoris filiam, quam Romae Gothi ceperant quamque Athaulfus coniugem habuerat, Wallia pacem Honorii expetens reddit eiusque nuptias Constantius promeretur. [1260] Romanae ecclesiae episcopatum XXXVIII suscipit Zosimus. [1261] Quo tempore Pelagianis iam a papa Innocentio praedamnatis Afrorum industria ac maxime Augustini episcopi scientia resistebatur.
Traduzione[1258] Trecentottantanovesimo anno dopo la Passione di Gesù Cristo, Teodosio [II] per la seconda volta e Palladio consoli. [1259a] Vallia resituì Placidia, con la quale Costanzo [III] ottenne le nozze. [1259b] Placidia, figlia dell'imperatore Teodosio, che i Goti avevano catturato a Roma e che Ataulfo aveva preso in sposa, Vallia, stipulando la pace con Onorio, restituì e Costanzo [III] ottenne le nozze con lei. [1260] Zosimo ottenne il trentottesimo episcopato della chiesa di Roma. [1261] In quel tempo i Pelagiani, già condannati da papa Innocenzo, resistettero all'abilità degli Africanie soprattutto alla sapienza del vescovo Agostino.
Note416 d.C.; il matrimonio tra Costanzo e Galla Placidia si svolse a Ravenna; papa Zosimo fu eletto nel 417 e fu il quarantunesimo; papa Innocenzo I e i vescovi africani avevano condannato il pelagianesimo nel concilio di Cartagine del 411, ma ancora i Pelagiani erano forti e combattivi soprattuto in Africa.
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Localizzazione1264-1268
Testo originale[1264] CCCXCI Honorio XII et Theodosio VIII. [1265] Hoc tempore Constantius servus Christi ex vicario Romae habitans et Pelagianis pro gratia Dei devotissime renitens factione eorundem multa pertulit, quae illum sanctis confessoribus sociaverunt. [1266] Concilio autem apud Cartaginem habito CCXIIII episcoporum ad papa Zosimum synodalia decreta perlata sunt, quibus probatis per totum mundum heresis Pelagiana damnata est. [1267] Valentinianus (Constantii et Placidiae filius) nascitur VI non. Iulias. [1268] (Carthaginis concilium contra Pelagianos).
Traduzione[1264] Trecentonovantunesimo anno dopo la Passione di Gesù Cristo, Onorio per la dodicesima volta e Teodosio [II] per l'ottava consoli. [1265] In quel tempo Costanzo, servo di Cristo ed ex vicario, residente di Roma, per grazia di Dio con grande devozione sopportò molti fatti a causa della resistenza nei confronti dei gruppi di Pelagiani, fatto per cui lo associarono ai santi confessori della Fede. [1266] Inoltre, svolto un sinodo a Cartagine con duecentotredici vescovi partecipanti, sono inviate a papa Zosimo i decreti sinodali, coi quali si prova che in tutto il mondo l'eresia Pelagiana è condannata. [1267] Valentiniano, figlio di Costanzo [III] e Placidia, è nato il 2 luglio. [1268] A Cartagine sinodo contro i Pelagiani.
Note418 d.C.; Valentiniano III è nato a Ravenna; papa Zosimo aveva dichiarato legittimi alcuni scritti di Celestio, leader dei Pelagiani, ma il concilio di Cartagine, guidato da Sant'Agostino, raccolse prove dell'attività reale dei pelagiani e evidenziò le reali intenzioni degli scritti di Celestio.
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Localizzazione1272-1276
Testo originale[1272] CCCXCIII Theodosio VIIII et Constantio III. [1273] Constantius ab Honorio in consortium regni adsumitur. [1274] Hieronimus presbyter moritur anno aetatis suae XCI prid. kal. Octobris. [1275] CCCXCIV Agricola et Eustathio. [1276] Constantius imperatori moritur.
Traduzione[1272] Trecentonovantatreesimo anno dopo la Passione di Gesù Cristo, Teodosio [II] per la nona volta e Costanto [III] per la terza consoli. [1273] Costanto [III] è assunto come collega nel potere da Onorio. [1274] Il prete Geronimo muore all'età di novantuno anni, il 30 settembre. [1275] Trecentonovantaquattresimo anno dopo la Passione di Gesù Cristo, Agricola ed Eustazio consoli. [1276] L'imperatore Costanzo [III] muore.
Note420-421 d.C.: i fatti imperiali riguardano Ravenna.
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Localizzazione1279-1283
Testo originale[1279] CCCXCVI Mariniano et Asclepiodoto. [1280] Placidia Augusta a fratre Honorio pulsa Orientem cum (Honoria et Valentiniano) filiis petit. [1281] Romanae ecclesiae XLI praeficitur episcopus Caelestinus. [1282] Honorius moritur et imperium eius Iohannes occupat conivente, ut putabatur, Castino, qui exercitui magister militum praeerat. [1283] Theodosius XLVI Romanum imperium tenet.
Traduzione[1279] Trecentonovantaseiesimo anno dopo la Passione di Gesù Cristo, Mariniano e Asclepiodoto consoli. [1280] L'augusta Placidia, costretta dal fratello Onorio, raggiunge l'Oriente coi figli Onoria e Valentiniano [III]. [1281] Il vescovo Celestino resse per quarantunesimo la chiesa di Roma. [1282] Muore Onorio e Giovanni occupa il comando con la complicità, come si ritiene, di Castino, che comandava l'esercito col grado di generale. [1283] Teodosio [II] tenne l'impero romano per quarantasei anni.
Note423 d.C.; i fatti legati a Onorio si svolgono a Ravenna; papa Celestino è in realtà il quarantatreesimo; l'usurpatore Giovanni era "primicerius notariorum", direttore dei notai statali; gli anni di Teodosio II sono un errore: fu imperatore ufficialmente dal 402 al 450, con reggenti dal 408 al 416, da solo dal 416 al 450.
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Localizzazione1287-1290
Testo originale[1287] CCCXCVIII Theodosio XI et Valentiniano Caesare. [1288] Placidia Augusta et Valentinianus Caesar mira felicitate Iohannem tyrannum opprimunt et regnum victores recipiunt. Data venia Aetio eo quod Chuni quos per ipsum Iohannes acciverat, eiusdem studio ad propria reversi sunt. (Castinus autem in exilium actus est, quia videbatur Iohannes sine coniventia ipsius regnum non potuisse praesumere). [1289a] Valentinianus ab exercitu Augustus appellatur. [1289b] Valentinianus decreto Theodosii Augustus appellatur. [1290] Arelas nobile oppidum Galliarum a Gothis multa vi oppugnatum est, donec imminente Aetio non inpuniti abscederent.
Traduzione[1287] Trecentonovantottesimo anno dopo la Passione di Gesù Cristo, Teodosio per l'undicesima volta e il cesare Valentiniano [III] consoli. [1288] L'augusta Placidia e il cesare Valentiniano con straordinario successo sconfiggono l'usurpatore Giovanni e vincitori prendono il regno. Fu concesso il perdono a Ezio, col quale erano gli Unni che per lui Giovanni aveva fatto venire; e con l'azione di Ezio questi furono fatti tornare alle proprie sedi. (Invece Castino fu mandato in esilio, perché era evidente che senza la sua connivenza Giovanni non avrebbe mai potuto assumere il potere). [1289a] Valentiniano è acclamato augusto dall'esercito. [1289b] Valentiniano è nominato augusto per decisione di Teodosio [II]. [1290] Arles, nobile fortezza delle Gallie, è assalita dai Goti con grande forza, finché non intervenne con prontezza Ezio non lasciandoli impuniti.
Note425 d.C.; i fatti imperiali riguardano Ravenna.
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Localizzazione1302-1304
Testo originale[1302] CCCCIII Theodosio XIII et Valentiniano III. [1303] Aetius Felicem cum uxore Padusia et Grunito diacono, cum eos insidiari sibi praesensisset, interimit. [1304] Aurelius Augustinus episcopus per omnia excellentissimus moritur V. kl. Sept., libris Iuliani inter impetus obsidentium Wandalorum in ipso dierum suorum fine respondens et gloriose in defensione Christianae gratiae perseverans.
Traduzione[1302] Quattrocentoduesimo anno dopo la Passione di Gesù Cristo, Teodosio [II] per la tredicesima volta e Valentiniano [III] per la terza volta consoli. [1303] Ezio, temendo che stessero tramando contro di lui, uccise Felice con la moglie Padusia e il diacono Grunito. [1304] Il vescovo Aurelio Agostino, straordinario in ogni senso, muore il 28 agosto, lavorando fino a quel giorno, nella violenza dell'assedio dei Vandali, ai libi su Giuliano e contemporanemente perseverando gloriosamente nella difesa con la Grazia cristiana.
Note430 d.C.; l'omicidio del patrizio Felice si svolse a Ravenna; Sant'Agostino stava componendo il "Contra secundam Juliani responsionem opus imperfectum" e guidando gli abitanti di Ippona nella difesa contro i Vandali.
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Localizzazione1372-1373
Testo originale[1372] CCCCXXVII Aetio et Studio. [1373] Inter Valentinianum Augustum et Aetium patricium post promissae invicem fidei sacramenta, post pactum de coniunctione filiorum, dirae inimicitiae convaluerunt, et unde fuit gratia caritatis augenda, inde exarsit fomes odiorum, incentore, ut creditum est, Heraclio spadone, qui ita sibi imperatoris animum insincero famulatu obstrinxerat, ut eum facile in quae vellet impelleret. Cum ergo Heraclius sinistra omnia imperatori de Aetio persuaderet, hoc unum ereditum est saluti principis profuturum, si inimici molitionem suo opere praeoccupavisset, unde Aetius imperatoris manu et circumstantium gladiis intra Palatii penetralia crudeliter confectus est, Boetio praetorii praefecto simul perempto, qui eidem multa amicitia copulabatur.
Traduzione[1372] Quattrocentoventisettesimo anno dopo la Passione di Gesù Cristo, Ezio e Studio consoli. [1373] Fra l’Augusto Valentiniano ed il patrizio Ezio, dopo giuramenti di reciproca lealtà, dopo un patto di matrimonio tra i figli, si insinuò una inimicizia profonda, e mentre doveva migliorare l’armonia divampò invece l’odio, su istigazione, sembra, dell’eunuco Eraclio che, con una falsa servilità, aveva irretito l’animo dell’imperatore al punto da fargli fare facilmente ciò che voleva. Eraclio dunque insinuava all’imperatore i peggiori sospetti su Ezio, persuadendolo che l’unica soluzione, per salvarsi, fosse quella di arrivare a prevenire le macchinazioni del nemico. Così Ezio venne crudelmente assassinato nelle stanze interne del Palazzo per mano dell’imperatore, complici le spade degli astanti. Insieme a lui venne assassinato il prefetto del pretorio Boezio, che gli era legato da grande amicizia.
Note454 d.C.; i fatti si svolgono a Ravenna; il prefetto Boezio era in nonno del filosofo Severino Boezio.
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Localizzazioneauctarium anni 466, 7-8
Testo originale[7] Constantino et Rufo. [8] Moritur Marcianus, levatur Leo et Ravennae Maiorianus V kal. Ian.
Traduzione[7] Consoli Costantino e Rufo. [8] Muore Marciano e viene eletto Leone, e a Ravenna Maggioriano il 28 dicembre.
Note457 d.C.; Maggioriano è stato eletto il 1 aprile, ma non è stato riconosciuto fino appunto al 28 dicembre.
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Localizzazioneauctarium anni 466, 13-14
Testo originale[13] Severino et Dagalaifo. [14] Moritur Maiorianus, levatur Severus.
Traduzione[13] Severino e Dagalaifo consoli. [14] Muore Maggioriano, è eletto imperatore [Libio] Severo
Note461 d.C.: Libio Severo è stato eletto dal generale Ricimero a Ravenna.
COMPILAZIONE
COMPILAZIONE
Data2011
NomeAssorati G.
AGGIORNAMENTO – REVISIONE
Data2021
NomeParisini S.

ultima modifica: 20/01/2021
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