FONTE
FONTE
AutoreMacrobio
Titolo operaCommentarii in Somnium Scipionis
Anno390 ca.?
Periodoetà dei teodosidi
EpocaTarda Antichità
Noteed.: M. Regali (ed.), Commento al Somnium Scipionis, 2 voll., Pisa 1983 (trad. dell'editore).
PASSO
LocalizzazioneII, 16.23-24
Testo originale[23] Quanta sit autem vocabuli huius expressio, quo anima fons motus vocatur, facile reperies, si rei invisibilis motum sine auctore atque ideo sine initio ac sine fine prodeuntem et cetera moventem mente concipias, cui nihil similius de visibili-bus quam fons potuerit reperiri, qui ita principium est aquae, ut cum de se fluvios et lacus procreet, a nullo nasci ipse dicatur, nam si ab alio nasceretur, non esset ipse principium. [24] Et sicut fons non semper facile deprehenditur, ab ipso tamen qui funduntur aut Nilus est aut Eridanus aut Hister aut Tanais, et ut illorum rapacitatem videndo admirans et intra te tantarum aquarum originem requirens cogitatione recurris ad fontem, et hunc omnem motum intellegis de primo scaturriginis manare principio: ita cum corporum motum, seu divina seu terrena sint, considerando quaerere forte auctorem velis, mens tua ad animam quasi ad fontem recurrat, cuius motum etiam sine corporis ministerio testantur cogitationes, gaudia, spes, timores.
Traduzione[23] Quanto importante sia poi l'espressione con la quale l'anima è chiamata “fonte del moto”, è facile a comprendersi, se ti immagini il moto di una cosa invisibile, che procede senza che nessuno la solleciti e, perciò, senza inizio e senza fine, e muove tutte le altre cose. Non ho potuto trovare niente di più simile a questo, tra le cose visibili, di una fonte, che è a tal punto principio dell'acqua che, quando genera da sé fiumi e laghi, non si dice che nasca da qualcuno perché, se nascesse da un altro, non sarebbe essa stessa principio di movimento. [24] Come la fonte non è sempre facile a trovarsi e tuttavia da essa si sprigionano il Nilo, l'Eridano e l'Istro e il Tanai, e come, restando sbalordito nei vedere la vorticosità di quei fiumi e domandandoti dentro di te l'origine di un così gran numero di acque, corri col tuo pensiero alla loro fonte e comprendi che tutto questo moto deriva dal primo principio della sorgente, così quando tu, riflettendo sul moto dei corpi – siano essi divini o umani – vuoi per caso cercare il loro artefice, la tua mente deve correre all'anima come ad una fonte, il movimento della quale, anche senza l'impiego del corpo, è testimoniato dai pensieri, dalle gioie, dalle speranze, dai timori.
COMPILAZIONE
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Data2011
NomeAssorati G.
AGGIORNAMENTO – REVISIONE
Data2021
NomeParisini S.

ultima modifica: 20/01/2021
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