Patrimonio culturale dell'Emilia-Romagna

Il dipinto raffigura, in un linguaggio destrutturato sia formalmente sia dal profilo prospettico, uno scorcio di ferrovia con rotaie e marciapiede in primo piano, cisterne, magazzini e pali della luce. La gamma cromatica è particolarmente vivace, con rossi intensi accostati a gialli e a verdi

L’opera è contraddistinta da un originale procedimento che destruttura e quindi ricostruisce la visione, connotata anche da una gamma cromatica forte e contrastante.
Allievo di Giorgio Morandi, da lui Simonini apprese la tecnica dell’acquaforte; ma svariate sono le tecniche utilizzate dall’artista: acquerello, tempera, olio, grafica in tutte le varie espressioni xilografiche e linoleografiche, monotipi, e inoltre la ceramica, il polimaterico, la creta. Di formazione bolognese, negli anni ’60 ha esposto a Bologna, nella nota galleria “2000” di Via D’Azeglio, e alla “Milanart” di Via Battisti (sculture in legno e in metallo d’impronta costruttivista). Tra le varie personali, quelle al Museo Bonzagni di Cento, al “Punto” del Circolo Dozza ATC di Bologna, alla galleria “Punto Arte” a Modena (incisioni di carattere astratto). Lunghissimo è il suo curriculum di partecipazioni a rassegne espositive. Inoltre, Simonini è stato un eccezionale collezionista, raccoglitore e studioso della cultura materiale e contadina in particolare.