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Gli scavi archeologici interessano l’isola che si ubicava al centro del canale portuale ed hanno messo in luce in prevalenza la fase bizantina di Classe: la maggior parte delle strutture riaffiorate risale agli inizi del VI sec. e si riferisce all’attività di Teodorico. Il quartiere era collegato alla terra ferma da un ponte, forse in parte mobile, di cui restano alcune tracce.
Nel settore di scavo più vasto e di maggiore leggibilità (sponda sud del canale) sono state individuate le fondazioni di magazzini adibiti allo stoccaggio e conservazione delle merci in arrivo e partenza. Questi avevano una planimetria quadrangolare ed erano dotati di banchina in laterizi rinforzata da pali lignei, e con scala verso il canale. I magazzini potevano avere portici pilastrati in laterizio sia lungo la strada che sul lato prospiciente il canale, mentre all'interno le merci venivano stoccate in un grande spazio diviso in navate da pilastri. Gli edifici si affacciavano su una strada basolata in trachiti, ascrivibile ad età teodoriciana, parallela all’andamento del canale e contrassegnata dai solchi delle ruote di carro.
Gli scavi archeologici hanno portato alla luce anche diverse fondazioni di edifici ricollegabili alla produzione e stoccaggio di anfore, tra cui una fornace in laterizi databile al V secolo d.C. - con una seconda fase edilizia del VI d.C. - che riutilizzava ciò che rimaneva di una precedente abitazione del III d.C. A Classe è stata rinvenuta una gran quantità di frammenti di anfore, sia nell'area della fornace che in quella dei magazzini, che hanno permesso di ricostruire il transito, tra il V ed il VII secolo d.C., di merci provenienti dall'Africa, area egea, Palestina e Turchia.