stadera da mercato

Museo della Bilancia
Via Garibaldi, 34/a
Campogalliano
Tipo: a doppia portata
Categoria: meccanica
ferro/ lavorazione a mano, ferro/ fusione
cm 53 (a) 60 (l) 26.5 (p) l. asta 50,5
sec. XVIII
n. 771
Asta in ferro tarata da 0 a 9 libbre, con divisione di 1 oncia, per la portata minore e da 10 a 34,5 libbre, con divisione di 6 once, per la portata maggiore. Il braccio minore di forma piatta ha riportati i coltelli in ferro. Il braccio maggiore, a sezione quadrata, termina con una testa piramidale a base quadrata in ferro per bloccare il romano. Il romano, in ferro è un pomo di spada di forma a fico (o a bulbo) diviso in quattro spicchi e intagliato con motivi floreali; sul colletto del pomo è stato inserito un anello di ferro per rendere la massa compatibile con la taratura della stadera; il corrente è piatto non estraibile in ferro. La stadera è sospesa mediante staffa, gancio ad occhiello e gancio ad uncino arrotondato in ferro. La merce è contenuta in un piatto circolare con bordi ribattuti su tondino di ferro, sostenuto da tre catene alla catalana in ferro, con anelli allungati e leggermente schiacciati al centro, riunite in una crociera a tre braccia, pure in ferro, sospesa alla stadera mediante doppio gancio ad occhiello, gancio ad occhiello e staffa in ferro; al doppio gancio ad occhiello è sospeso anche un piccolo gancio ad uncino in ferro per la merce.

L'invenzione della stadera, originaria quasi con certezza della Campania, è da attribuire ai romani intorno al 200 a.C. Ben presto per il suo facile impiego, per la sua immediatezza di lettura e il soddisfacente grado di precisione conquistò i mercati internazionali anche nei secoli successivi all'età romana e rimase, soprattutto in Italia, fino all'avvento delle bilance automatiche, uno degli strumenti per pesare maggiormente diffuso sul territorio.
Capita, per stadere antiche, di vedere riutilizzati i pomi di spada come romani da stadera. Il pomo di spada utilizzato in questa stadera è del tipo in uso sulle spade da lato fra la metà del '500 e il 1570 circa (Consulenza avv. Pinti Paolo e ing. Troso Mario, maggio 2006). Purtroppo l'incurvamento dell'asta non consente di determinare con precisione l'unità di misura adottata: se infatti a tacca 1 libbra la stadera si equilibra con 350 g, a tacche 5, 6,2 e 7 la libbra/unità di misura avrebbe massa di 330, 328 e 333 g. La tipologia di stadera è compatibile con quelle di fattura italiana databili al XVIII secolo.

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