stadera pesaformaggio

Museo della Bilancia
Via Garibaldi, 34/a
Campogalliano
Tipo: composta
Categoria: meccanica
Bertani Leonardo  1898/ 1947 ca.  costruttore
ferro/ lavorazione a mano, ottone/ lavorazione a mano, ghisa verniciata color verde oliva/ fusione, ferro/ fusione
cm,
kg 196 (a) 242 (l) 82 (p) l. asta 165,6, dimensioni piatto 188 x 59, pesi di massa 10; 5 (3); 2 e 1 (2)
sec. XX
1930 - 1947
n. 770D
Asta in ferro di forma piatta tarata da 0 a 20 kg, con divisione di 100 g. Il braccio minore, di forma rettangolare con due intagli semicircolari e appendice a ricciolo, termina con un contrappeso di forma cilindrica in ottone con massa di correzione regolabile mediante apposita chiavetta ora mancante ed ha i coltelli riportati in acciaio. Il braccio maggiore ha nella parte terminante un coltello riportato in acciaio che sostiene un anello in ferro per i pesi di rapporto ed all'estremità una decorazione a doppio medaglione in ottone. Il romano, in ottone di forma sferica con anello e cavità per la massa di correzione della tara chiusa da una vite in ottone, ha il corrente in ferro piatto con ricciolo per facilitare la presa ed è estraibile. La stadera è sospesa mediante staffa in ottone con copertina in ottone di forma circolare, gancio ad occhiello in ferro decorato da borchia in ottone e gancio ad S in ferro con riccioli per appendere la stadera al cavalletto. La merce è contenuta in un piatto rettangolare in ferro, rinforzato inferiormente da due lamine; al telaio del piatto sono ribattuti quattro ganci per l'attacco delle quattro catene, in ferro con anelli alla catalana allungati, riunite a due a due in un gancio cuoriforme in ferro. La crociera in ferro di forma arcuata, termina con due incavi nei quali sono appese le catene. La crociera presenta un foro per la sospensione alla stadera, che avviene con gancio a C in ferro decorato da borchia in ottone e staffa in ottone con copertina in ottone di forma circolare.
Cavalletto in ferro interamente verniciato color verde oliva, formato da una trave orizzontale in ghisa sorretta da quattro piedi in tubolare di ferro, distanziati fra loro da due tondini di ferro avvitati ai tubolari e posti orizzontalmente con la funzione di rinforzo e per appendervi i pesi di rapporto. Il cavalletto è ulteriormente rinforzato da due verghe di ferro avvitate alla parte inferiore della trave ed ai piedi. Ad uno di questi rinforzi è ribattuta una grossa staffa rettangolare in ferro verniciato color oliva per limitare le oscillazioni dell'asta. Al centro della trave è avvitato un gancio ad occhiello in ferro per la sospensione dello strumento. Serie composita di sette pesi di rapporto in ghisa di forma cilindrica con anello e gancio ad uncino in ferro per sospenderli alla stadera e cavità per la massa di correzione della tara chiusa da una vite. Massa di 10 kg, 5 kg (3), 2 kg e 1 kg (2). I pesi da 10, 5 (2) e 1 kg fanno parte di una stessa serie; il peso da 1 kg della serie ha rotto l'anello inserito nel corpo del peso per cui il gancio ad uncino è attaccato con un filo di ferro.


L'invenzione della stadera, originaria quasi con certezza della Campania, è da attribuire ai romani intorno al 200 a.C. Ben presto per il suo facile impiego, per la sua immediatezza di lettura e il soddisfacente grado di precisione conquistò i mercati internazionali anche nei secoli successivi all'età romana e rimase, soprattutto in Italia, fino all'avvento delle bilance automatiche, uno degli strumenti per pesare maggiormente diffuso sul territorio.
La donatrice riferisce che questo bilancione pesaformaggio veniva utilizzato nel caseificio, ora demolito (?) di proprietà della famiglia Ferrari in via Gualenga (?) a Castelnuovo Rangone (MO).
Questo strumento è stato costruito da Bertani Leonardo, che ebbe licenza per costruire strumenti metrici il 31 ottobre 1898.

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