Raccolta d'Arte della Provincia di Modena
Viale Martiri della Libertà, 34 (sez. Storica); Viale delle Rimembranze, 12 (sez. Contemporanea)
Modena (MO)
manifattura modenese
cassapanca

legno di noce/ intaglio
cm 160 (la) 40 (a) 50 (p)
secc. XVI/ XVII (1550 - 1650)
La cassapanca presenta sobrie linee, con i soli inserti decorativi nella parte frontale: nel prospetto, fra due lesene alle due estremità, intagliate con cariatidi a forte rilievo, fra due specchiature mistilinee è applicato uno stemma entro un cartiglio, contornato da una ghirlanda, eseguito ad altorilievo. Nella parte inferiore corre una fascia ornamentale di ispirazione fitomorfa estremamente stilizzata. La cassa poggia su piedi a zampe leonine.

La cassapanca giunse al San Paolo con tutta probabilità da una casa patrizia; infatti lo stemma qualifica il mobile come cassapanca nuziale, per il corredo di una sposa. Dal profilo stilistico, si ritiene che l’opera sia prodotto di artigianato modenese, databile dalla seconda metà del Cinquecento ad almeno la prima metà del Seicento, data la reiterata tradizione di questa tipologia di mobile. Sono infatti ravvisabili affinità esecutive con altri esemplari del Cinquecento locale, ad esempio i mobili conservati nella Sala del Fuoco del Palazzo Comunale di Modena.
Come s’è detto, la cassapanca proviene dal complesso di San Paolo di Modena, già Educandato di San Paolo, istituito durante la Restaurazione Austro-estense, poi Educatorio Provinciale. Fu assunta in carico dalla Provincia di Modena il 30 novembre 1985, assieme ad altre opere d’interesse storico-artistico dello stesso Educatorio, trasformatosi in Fondazione San Paolo-San Geminiano nel 1998 e dal 2007 in ASP (Azienda Servizi alla Persona); attualmente è in deposito nella Raccolta d’Arte della Provincia. E’ stata restaurata da Germano Bertolani di Modena nel 1998.
Sempre la Raccolta d’Arte conserva un’altra cassapanca d’identica provenienza con linee e decorazioni assai simili a questa in esame, che, rispetto a quella, sembra di epoca più recente.