Scuola media "Teresa Franchini"
via Orsini 21
Santarcangelo di Romagna (RN)

Sacripanti Maurizio (progetto)


Notizie storiche: progetto e costruzione
Commissionata dall'amministrazione comunale all'architetto Paolo Maurizio Sacripanti, su consiglio del poeta Tonino Guerra, nato nella città romagnola, la scuola media è intitolata all’attrice Teresa Franchini (Rimini, 1877 – Santarcangelo di Romagna, 1972).
Situata ai margini dell'abitato della cittadina di Santarcangelo di Romagna in una posizione intermedia fra la stazione ferroviaria e l’asse viario “Cesena-mare”, la scuola, insieme all’adiacente Istituto tecnico commerciale, completa il polo dell’istruzione pensata per l’area.
Nella stesura del progetto, Sacripanti si confronta con coloro che saranno i futuri fruitori dell'opera, scrive infatti: «Ho meditato sul bambino, sulla misteriosa età puberale che, scindendo i sessi, sdoppia l'ermafrodito avviandolo alla ricerca di sé. Perciò gli spazi nascono da molti “spessori” di luce filtrata dalla struttura»
Composto per aggregazione di volumi strettamente corrispondenti alla funzione didattica interna, il complesso è sviluppato in lunghezza e guidato dalla scelta strutturale di concentrare i carichi su due grandi setti murari in calcestruzzo armato di 30 m. Gli stessi setti, pensati come “ponti”, poggiano alle estremità del complesso e costituiscono i fronti e il corpo principale dell'intero istituto. Al di sopra di questo elemento strutturale che consente la massima flessibilità interna, travi reticolari di acciaio, ordite in senso ortogonale alla prima struttura, sostengono gli ambienti del terzo livello.
L'ingresso, in posizione centrale protetto da una loggia, consente di accedere all'atrio e al corridoio che distribuisce uffici e servizi su entrambi i lati.
A conclusione di questo percorso di distribuzione, i vani scala conducono al primo piano dove domina l'assenza di ingombri verticali. Le pareti interne sono movimentabili secondo diverse configurazioni: possono ripiegare e ricomporsi in soluzioni variabili, oppure scorrere, sfruttando un sistema a carter, fino a scomparire per metà nel soffitto e per metà nel pavimento.
Il terzo livello è caratterizzato dai volumi alternati delle aule per le lezioni frontali, che spiccano nella loro autonomia formale. Nel seminterrato è collocata la palestra, illuminata da finestre a nastro spioventi simili a lucernari.
La sommità frastagliata delle aule forate da finestre continue, la scansione degli elementi strutturali del corpo principale con gli infissi a forma di oblò e il basamento massiccio che fissa a terra la composizione, conferiscono un effetto plastico organizzato in una costruzione piramidale progressivamente alleggerita verso l'alto, accentuato dal cemento armato a vista con note cromatiche rosso vivo, a evidenziare gli infissi circolari e la travatura reticolare.



fonte: Matteo Sintini, Elia Serafini - Mibact - Architetture del secondo '900

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