Centro turistico e balneare (oggi Fabbricati Rema e Hotel Reseda)
lungomare Tintori
via Chopin
Rimini (RN)
Vaccaro Giuseppe progetto
1896/ 1970
Bega Melchiorre progetto
1898/ 1978



Notizie storiche: progetto e costruzione
Finita la guerra la Cassa di risparmio di Rimini affidò a due illustri architetti bolognesi, Melchiorre Bega e Giuseppe Vaccaro, l'incarico di progettare un Piano di ricostruzione della Marina. «Il Piano viene redatto con l'appoggio del sindaco ing. Bianchini, del presidente della Cassa di risparmio prof. Luigi Silvestrini, e con la collaborazione dell'ing. Virginio Stramigioli, capo dell'Ufficio tecnico comunale».
Il 25 febbraio 1947, il Consiglio comunale approva all'unanimità una convenzione con la società Rema (Ricostruzioni edilizie Marina adriatica) per la costruzione del complesso.
Anticipatore dello sviluppo urbano del lungomare riminese degli anni successivi, l’edificio ospita un centro alberghiero e residenziale con teatro, clinica e sala esposizioni. Composto con misurato rigore “tardo funzionalista”, appartenente alla maturazione della pratica dei due architetti e ben adattabile alle necessità del momento, il complesso organizza le funzioni secondo una chiara scomposizione volumetrica, caratterizzata da sei edifici collegati tra loro da porticati completamente attraversabili.
Il primo, e unico edificio portato a termine, è destinato a ristorante-bar e albergo.
Al piano terra, il fronte principale di 30 metri di lunghezza affacciato sul mare, è caratterizzato da un portico su cui affacciano i negozi. Internamente all’isolato, poi, i volumi sono organizzati intorno a un patio che rende in tal modo il piano terra del complesso interamente permeabile e passante.
Al piano superiore, due volumi disposti perpendicolarmente rispetto allo sviluppo longitudinale prevalente dell’edificio, ospitano l’albergo e gli appartamenti, le stanze dei quali utilizzano la soletta del portico come balcone.
Le facciate, intonacate e tinteggiate in toni chiari, sono caratterizzate da aperture ripetute e da balconi a sbalzo, ingabbiati in una struttura metallica che funziona sia da parapetto che da pergola.
Le coperture dei sei edifici sono principalmente a falda in coppi, ad eccezione di ad eccezione di quella del portico-terrazza.



fonte: Matteo Sintini, Elia Serafini - Mibact - Architetture del secondo '900

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