Camera di commercio e Borsa merci
piazza della Vittoria
via San Rocco angolo via Monzermone
Reggio Emilia (RE)
Cooperativa Architetti e Ingegneri Reggio Emilia progetto
1947

Barbieri E. (progetto)
Gasparini S. (progetto)
Ligabue A. (progetto)
Pastorini A. (progetto)
Piacentini O. (progetto)
Rossi A. (progetto)
Salvarani E. (progetto)
Valli F. (progetto)


Notizie storiche: progetto e costruzione
Nel 1953 viene affidato alla Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia l’incarico di progettare la nuova sede della Camera di commercio e Borsa merci all’interno del nuovo complesso dell’Isolato San Rocco, in corso di realizzazione ad opere del milanese Luigi Vietti.
Pochi anni prima la Cooperativa si era opposta alla demolizione degli esistenti portici della Trinità, proponendo una soluzione alternativa non accettata dalla committenza, decisa invece a proseguire sulla base del progetto di Vietti. In fase di realizzazione dell’isolato San Rocco, viene affidato loro l’incarico di sviluppare il progetto della parte comprendente la Camera di commercio, oltre ad appartamenti, negozi e un’autorimessa, con l’obbligo di rispettare le linee guida e il progetto generale di Vietti.
Nel 1954 presentano un primo progetto, non approvato a causa dell’altezza eccessiva su via San Rocco; l’anno successivo il progetto, approvato, viene modificato con la creazione di un piano attico arretrato, non visibile da piazza della Vittoria, nel rispetto dei vincoli e degli allineamenti imposti. Il fabbricato presenta facciate completamente diverse sul lato di piazza della Vittoria e sugli altri due lati. Nella prima mantiene il disegno di Vietti e i materiali dei prospetti adiacenti, marmo rosso e colonne in bianco martellino, e prosegue il portico a doppia altezza che disegna i tre lati dell’isolato; gli altri lati presentano invece strutture in cemento a vista e tamponamenti in mattoni, con una forte caratterizzazione delle facciate, archi rampanti che disegnano la balconata continua del piano attico e tamponamenti vetrati al piano terra. Qui si trova anche l’ingresso, tramite una rampa, al piano interrato dei garages.
L’assetto planimetrico della Sala borsa è interamente concepito sull’idea di creare una piazza coperta per la contrattazione, con aree separate per il mercato dei singoli prodotti alimentari, con annessi spazi comuni e di servizio, come un bar, sale per incontri e uno sportello bancario.
Lo spazio interno risulta dall’interazione tra la piazza centrale, a doppio volume e a pianta pentagonale, e il piano ammezzato che affaccia su di essa con una balconata a forma di esagono allungato. L’unione di queste due geometrie crea una serie di spazi minori utilizzati per la definizione di luoghi riservati e funzionali alla trattative di mercato.
La copertura nervata, in calcestruzzo e vetro, del volume centrale è anch’essa di forma esagonale, mentre la pavimentazione è in cubetti di porfido a richiamare i materiali utilizzati per gli esterni. In questa composizione di spazi e affacci interni, i collegamenti verticali diventano elemento fondamentale e di relazione. La scala principale è a doppia rampa con due percorsi d’accesso indipendenti, uno direttamente dall’esterno e l’altro dall’interno della sala; le strutture sono in cemento a vista, sagomate e studiate nei particolari, come nei punti di appoggio tra i pianerottoli e i setti in cemento armato.



fonte: Mibact - Architetture del secondo '900

5-6, 24