Condominio verde
via Montanari 54
Ravenna (RA)
Naglia Danilo progetto
1928



Notizie storiche: progetto e costruzione
L’edificio, commissionato da Giovanni Golfari, Leo Della Casa e Secondo Foschini, cerca, nell’intento del progettista e dei committenti, di fornire una risposta alla crescita urbana della città, ripensando al modello del condominio per abitazioni, tipo edilizio attraverso cui, inevitabilmente, si realizza lo sviluppo dei quartieri residenziali, anche turistici, sotto la spinta dei piani di urbanizzazione avviati a partire dal 1962 e in seguito revisionati negli anni Settanta.
L’edificio presenta una pianta a croce di circa 760 mq, che si ripete con minime e poco rilevanti variazioni per tutti e quattro i piani su cui si sviluppa l’edificio.
Dalla forma molto elaborata e complessa, la planimetria dell’edificio si basa su un abile composizione di elementi rettangolari, avanzati e arretrati efficacemente dall’architetto, nel tentativo di creare un senso di movimento e ritmo alla composizione. I balconi sporgenti sono di forma rettangolare, ma non rispettano del tutto la regola di ortogonalità che pervade l’intero progetto e presentano un angolo smussato.
In pianta il fulcro centrale dell’edificio, dal quale dipendono tutti gli alloggi, è la grande scala racchiusa in un vano ottagonale che assume un aspetto autonomo, quasi una parte a se stante del condominio ben visibile anche dall’esterno. Seppur distaccato nettamente dalle quattro ali in cui sono distribuite le residenze, una per ogni lato per un totali di sedici appartamenti, il volume del vano scala costituisce, al tempo stesso, l’elemento compositivo di collegamento tra le varie parti.
Assunti dunque alcuni punti fermi nello sviluppo dell’impianto planimetrico, i punti cardinali sono divenuti elementi secondari. Il sole infatti viene schermato dai rami degli alberi, fino alla copertura. Ogni alloggio si configura in una cieca e un’altra quasi interamente aperta sui grandi balconi. Alcune pareti, poi, sono volutamente progettate per essere esposte a nord e ogni appartamento ha tre orientamenti, questa soluzione permette all’architetto di garantire in ogni momento della giornata una condizione favorevole di esposizione. La luce gioca di conseguenza un ruolo fondamentale nell’intero progetto, intesa come elemento di confort per l’abitante, attenzione costante nel lavoro dell’architetto.
Ne risulta una composizione volumetrica controllata ed equilibrata, sottolineata dal colore verde pallido dell’intonaco che ricopre l’intero involucro dell’edificio, da cui deriva il nome. La scelta della tinteggiatura, come il progetto del giardino che circonda il condominio, rappresenta un chiaro riferimento alla volontà di preservare gli elementi naturali arborei, come visto, anche funzionali al benessere interno delle abitazioni.




fonte: Architetture del secondo Novecento - Mibact - Matteo Sintini, Ilaria Cattabriga