Esattoria Comunale (oggi uffici) della Cassa di Risparmio
via Boccaccio 5
Ravenna (RA)
Quaroni Ludovico progetto
1911/ 1987
Giordani Pierluigi progetto
1924/ 2011

Calanca Enzo (progetto)
De Carlo Adolfo (progetto)
Salmoni Claudio (progetto)
Salmoni Paola (progetto)


Notizie storiche: progetto e costruzione
Il sito, destinato all’ampliamento del monumentale palazzo della banca, è tuttora un luogo di estrema complessità architettonica ed urbanistica nel regolare tessuto ravennate. In uno slargo dai confini imprecisi, moderne ed antiche preesistenze disegnano una cornice irregolare al profilo tondeggiante dell’abside di San Francesco. Il nuovo edificio della banca, che potrebbe divenire un principio geometrico per la nuova piazza posteriore, si dispone tra le facciate di mattoni del retro della chiesa medievale ed il bugnato neorinascimentale in cotto della ottocentesca sede della Cassa di Risparmio. I piani dei nuovi uffici della Banca, a pianta libera e di moderna e tecnologica concezione, si rivestono all’esterno di un involucro architettonico complesso e monumentale, sensibile agli stili ed ai materiali degli edifici che lo circondano. Dalla soluzione-mediazione di tutti questi binomi dialettici, monumento e ufficio, antico e moderno, interno ed esterno, nasce l’eclettismo del progetto. L’edificio ha molti caratteri del palazzo urbano: la geometria regolare del suo volume che si stacca dagli edifici adiacenti, il pronunciato cornicione (ma di scuola toscana e non ravennate) che corona il tetto tradizionale a quattro falde, l’ordine della facciata scandito dalle travi in cemento armato al piano terreno e i pilastri in ferro al piano superiore, il basamento continuo in calcestruzzo e le grandi superfici in cotto. A questa serena interpretazione del codice classico, Quaroni sovrappone la poesia del moderno con frequenti riferimenti alle soluzioni formali e di dettaglio di Carlo Scarpa: l’articolazione e la risoluzione delle grandi pareti vetrate, le travi binate aggettanti, l’uso insistito dei comuni ferri industriali lavorati artigianalmente, gli ingressi decentrati, sottolineati dalle grandi griglie a carabottino. Accanto al tema del confronto con l’antico e dell’inserimento nel contesto della città storica, il progetto della Ravencassa affronta anche il problema architettonico della cerniera d’attacco tra antico e moderno. La cerniera che assicura la continuità tra il vecchio ed il nuovo edificio della banca si realizza in una specifica soluzione formale, diversa ed arretrata rispetto al corpo dell’esattoria. Il progettista innalza il
basamento in cemento armato bocciardato fino all’altezza del primo solaio e rende più regolare la tessitura delle superfici vetrate dei due piani superiori, in modo da riprendere la fondamentale scansione del vecchio palazzo della Cassa. I materiali utilizzati ed una notevole attenzione nella realizzazione, fanno della Banca di Ravenna unprogetto tuttora di grande attualità e che appare perfettamente inserito nelle forme, misure e colori del centro storico di Ravenna.

5-159,197