Restauro dell'ex Monte di Pietà per Cassa di Risparmio PR PC
via Monte Lama, via Sant'Eufemia 13
Piacenza (PC)
Albini Franco progetto
1905/ 1977

Albini Marco (progetto)
Helg Franca (progetto)
Piva Antonio (progetto)


Notizie storiche: progetto e restauro
Il progetto interviene sul settecentesco palazzo Pisaroni, adeguando la fabbrica storica alle esigenze di adeguamento funzionale e rappresentativo dell’Istituto Cassa di Risparmio di Piacenza, che destina l’edificio a propria sede.
In questo periodo Albini lavora a numerosi interventi di recupero dell’esistente, in particolar modo da destinare a musei, si pensi ai chiostri di Sant’Agostino a Genova o degli Eremitani di Padova.
Il complesso piacentino è costituito di varie parti sorte in periodi differenti, ciascuna richiedente un intervento diverso. La porzione di edificio del XVIII secolo ha subito un consolidamento strutturale, mentre sulle parti ottocentesche, costruite in stile neo-rinascimentale dall’architetto Terzaghi, così come nell’annesso Palazzo del Monte dei Pegni, sono state rimosse le superfetazioni che fino agli anni Sessanta avevano modificato l’originaria disposizione interna degli spazi, che viene in tal modo ripristinata, così come parte degli apparati decorativi a stucco. All’opera di restauro si somma, in un progetto che risulta coerente tanto dal punto di vista della conservazione, quanto dell’inserimento del nuovo, la rifunzionalizzazione degli spazi, adattandoli alle necessità della Banca. Per migliorare la flessibilità interna si inseriscono nuovi collegamenti verticali, realizzati in metallo per poter essere facilmente smontabili, segno di come l’intervento di restauro sia considerato reversibile, adattabile pertanto ai continui mutamenti che può subire un storico. Gli arredi degli uffici accostano alla ricchezza degli ambienti, mobili moderni e funzionali in gran parte prodotti dalla Tecno, a volte attingendo dalle serie già in produzione, altre volte realizzandone di specifici per il progetto.
Contestualmente a questo intervento, dal 1970 al 1974, lo studio Albini interviene anche sulla ricostruzione della porzione di isolato all’angolo tra via Sant’Eufemia e via del Monte, edificando un nuovo volume addossato ai precedenti da destinare all’Esattoria della stessa Cassa di Risparmio.
Come in precedenti e coevi progetti dell’architetto milanese per edifici terziari, si pensi agli uffici comunali di Genova o alla sede della SNAM a San Donato Milanese, anche il nuovo corpo segna fortemente lo sviluppo orizzontale grazie alla presenza di cornici marcapiano che riprendono gli allineamenti dell’edificio a fianco, in particolar modo all’altezza dei bancali delle finestre del primo e del secondo piano.
La facciata risulta così suddivisa in una porzione a contatto con il suolo a sua volta divisa in due parti da una delle cornici in aggetto: un basamento e una fascia finestrata. Sopra questa si trova il piano principale composto da un rivestimento a doppia altezza, scandito nella parte inferiore da un partito di finestre regolari mentre quella superiore è completamente cieca. Da ultimo, sotto la copertura, una fascia di basse finestre quadrate definisce la chiusura della facciata. Il nuovo volume, più basso del contiguo, si raccorda all’altezza di quest’ultimo mediante l’importante inclinazione della falda di copertura, la cui sommità è forata dal lucernario che illumina la sottostante sala a doppia altezza.
L’aspetto generale di questo edificio, per il trattamento di facciata in pietra ed intonaco color marrone, per la suddivisione del prospetto, per il raccordo con l’edificio a fianco, si adatta al contesto preesistente. Al tempo stesso però la sproporzione della copertura, l’ambiguità della stessa ripartizione dei fronti (quadripartiti anzichè tripartiti) introducono una visibile cifra moderna al complesso.

fonte: Matteo Sintini - Mibact - Architetture del secondo '900