Edificio per residenza e uffici
via Carducci 13
Piacenza (PC)

G.P.A. Monti (progetto)


Notizie storiche: progetto e costruzione
L’edificio è commissionato al gruppo di giovani architetti milanesi, da un imprenditore immobiliare del capoluogo Lombardo, che propone loro il completamento di un isolato posto nel centro storico, tra le pertinenze del chiesa di S. Pietro e la chiesa stessa, offrendo loro l’occasione di cimentarsi con il tema dell’inserimento della nuova architettura nei centri storici, che all’epoca rappresenta il più attuale argomento di confronto all’interno del dibattito architettonico.
Il primo progetto prevede l’elevazione dei piani destinati a residenze in duplex, su una parete cieca a memoria del muro che recintava il giardino dell’ottocentesco edificio posto a fianco. Il fronte mantiene la linea di gronda dell’edificio di destra mentre l’altezza dei parapetti delle finestre del secondo piano, media le altezze delle cornici delle finestre di quello di sinistra. La fascia di finestre orizzontali poste sotto il solaio del primo piano, determina la netta divisione della parte destinata ad uffici, da quella destinata ad abitazioni, le cui aperture seguono dimensionamenti e proporzionamenti autonomi, legati alla funzione.
Il progetto viene poi eseguito secondo una diversa distribuzione interna per volere dello stesso committente, fatto questo che produce anche un cambiamento nella composizione del prospetto. L’ingresso non avviene più dal corpo contiguo ottocentesco, ma si trova indipendente su strada. Il piano rialzato, sovrasta l’intercapedine per l’aereazione degli scantinati, che definisce una fasica basamentale, memoria dell’attacco a terra del precedente edificio. A questo piano si trovano gli uffici dell’impresa e un appartamento per il custode, due appartamenti gemelli occupano invece il piano primo e secondo, mentre al terzo, si trova un altro appartamento per il proprietario.
Il telaio in cemento armato rivestito in marmo bianco bocciardato scandisce nettamente la partizione del fronte, definendo campate di differente dimensioni. Tra i montanti verticali il tamponamento in laterizio e i serramenti lignei dichiarano la loro presenza materica in continuità con l’intorno. Alla campitura di minore lunghezza corrisponde una sola finestra addossata al pilastro, definite da diversi tamponamenti in basso, in corrispondenza del parapetto e in alto, nella veletta di copertura del cassonetto dell’avvolgibile. La campitura più ampia invece, ospita una doppia finestra inquadrata sopra e sotto dai medesimi tamponamenti. Unitamente al non allineamento delle finestre di minori dimensioni, a scompaginare il fronte, concorrono le piccole finestre in altezza accanto a quelle verticali, che introducono, insieme alle marcate fasce corrispondenti ai solai, un elemento di forte orizzontalità. Il prospetto è chiuso dallo sporto aggettante sul piano di facciata della copertura, separata dal tamponamento sottostante a conferire maggior leggerezza.



fonte: Matteo Sintini - Mibact - Architetture del secondo '900