Noceto (PR)
Le otto unità abitative si dispongono a “insula”, le une accanto alle altre in due file di quattro appartamenti unifamiliari ciascuna. Il complesso è chiuso all’esterno da muri in cemento armato alti due metri, lisci e coperti da rampicanti che definiscono in modo chiaro il confine del costruito, negando ogni relazione con la crescita urbana circostante, ponendosi, anzi, come organismo autoreferenziale.
Il tema del muro si sviluppo poi all’interno, trasformandolo da “recinto” a filtro con l’esterno. I fronti dei soggiorni verso il giardino, infatti, sono mediati da setti alti come le case e spessi venti centimetri, rivestiti di listelli di mattoni segati.
Una strada trasversale taglia l’edificato in due parti, costituendosi come percorso pubblico di accesso alle abitazioni.
Ciascun appartamento si organizza intorno a un doppio patio, in un volume che assume la forma a “H”, organizzato su due piani. L’appartamento a fianco, del tutto simile, è disposto specularmente al primo. I patii privati e i percorsi pubblici sono coperti da strutture metalliche tubolari, elemento largamente utilizzato dall’architetto anche in altre opere, che rendono visibile, portandola verso l’alto, la griglia regolare con cui sono organizzati tutti gli spazi.
fonte: Matteo Sintini -Mibact - Architeture del secondo '900
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