Teatrino del foro civico
loc. Varano Marchesi, Strada Provinciale 64
Medesano (PR)
Zermani Paolo progetto
1958



Notizie storiche: progetto e costruzione
Sei pilastri e un solaio prefabbricati in calcestruzzo armato sono gli elementi costitutivi della trama architettonica. Dagli stessi materiali di serie a basso costo ha origine il nucleo strutturale del Teatrino. Così la natura ormai prosaica del paesaggio padano, segnato dagli elementi della produzione, è didascalicamente esibita nel suo dramma quotidiano.
Un manto di mattoni copre poi quelle esili strutture di uso comune disposte a racchiudere uno spazio esagonale e lasciate a vista all'interno, secondo il naturale tema di rito compiuto qui, come in altre piccole località prossime alla strada Romea o Francigena, da mille anni, ripetendo il rito delle compagnie ambulanti, che solevano allestire e smantellare lo spazio scenico nel tempo breve di una sera.
La tenda di mattoni che assume come propri, nel divenire segno stanziale, gli strumenti della geometria, si insedia nel luogo centrale dell'abitato come se un fotogramma ne avesse fissato e fermato, nel tempo, la leggerezza.
I mattoni sono ideali frammenti di una pezzatura materica complessa del telo, che gli abitanti del paese hanno portato come proprio contributo. Le putrelle segnano il confine misurabile del telo ed è la geometria ad assumersi il compito di regolare il rapporto con il paesaggio naturale e trasformato.
Il Teatrino esce dalla dimensione del reale ed entra nella dimensione propria, quella dell'identità, che non è costituita di sola realtà.
La sua è in effetti una identità sospesa, le cui tracce sono da rinvenire in una stagione che supera il nostro essere contemporanei: vive contemporaneamente nel prima e nel dopo.
La nebbia, scesa ad avvolgere il corpo del manufatto ancora fresco, che Ghirri ha voluto fissare nel momento del suo magico alternarsi al sole, è un elemento naturale a questo quadro, privo di forzature. Scende, per sei mesi all'anno, quasi ogni pomeriggio: proprio perché elemento (come l'acqua o la terra) la nebbia segna l'appartenenza.
Il velo isola al tempo stesso il Teatrino in un racconto quasi irreale, anacronistico, svincolato dall'incombenza del quotidiano.



fonte: Paolo Zermani - Mibact - Architetture del secondo '900 - immagini Studio Zermani Associati

7-191