Complesso per appartamenti e uffici per Immobiliare Solferino
viale Duca Alessandro, via Bizzozzero
Parma (PR)
Albini Franco progetto
1905/ 1977

Helg Franca (progetto)


Notizie storiche: progetto e costruzione
Il complesso sorge nell’area dell’antico Campo di Marte che, dai primi decenni del Novecento, vede il sorgere di un tessuto urbano composto da “palazzetti” eclettici, in particolare quelli lungo via Solferino, opere di Camillo Uccelli, la casa di cura Braga-Valli, demolita sul finire degli anni Sessanta che occupava il sedime su cui sorge l’intervento di Albin, il Seminario minore e il Palazzo delle Missioni Estere su Viale San Martino.
Nel Secondo Dopoguerra la zona compresa tra viale Duca Alessandro, viale Solferino e via Bizzozero è oggetto di una crescita speculativa che stravolge l’unità dell’edificato sorto nei decenni precedenti.
I due nuovi edifici si inseriscono in un lotto libero su tre lati, di estensione superiore ai 6000 metri quadrati, occupato in gran parte da una fitta vegetazione che vincola la collocazione dei corpi di fabbrica.
Entrambi gli edifici sono composti da cinque piani fuori terra e da un attico a cui si aggiungono due piani interrati destinati ai servizi e un’autorimessa che serve entrambi i blocchi.
L’accesso principale è collocato ad un livello inferiore rispetto alla quota stradale.
Gli atrii d’ingresso sono passanti e collegati con i percorsi esterni in asfalto rosso, ad incorniciare un’ampia prospettiva sul verde esterno. La scala elicoidale, rifinita in marmo rosa chiaro utilizzato anche per i pianerottoli, conferisce a questo spazio di distribuzione un senso di fluidità, accentuato dal parapetto, in tubolare di ferro dipinto di rosso, con i montanti di colore nero, che riprende il classico motivo curvo ricorrente anche in altre realizzazioni dei progettisti.
La dimensione e la distribuzione degli spazi delle singole residenze si adattano alle più diverse esigenze. Gli appartamenti vanno dai quattro/cinque vani, fino ai più spaziosi duplex degli ultimi piani con accesso diretto alla terrazza.
Tutti gli alloggi sono dotati di grandi vetrate, anche conformate in bow window e terrazze, che fanno prevalere il tema dell’affaccio sul verde, come elemento principale di distribuzione degli spazi, nei quali si legge anche una spiccata ricerca di funzionalità.
I soggiorni e gli ingressi hanno spazi tra loro diversificati e ben definiti, che si compenetrano con fluidità. I disimpegni sono dimensionati in modo da non sprecare superficie e ridurre al minimo i percorsi. Gli spazi di circolazione, poi, sono spesso attrezzabili con armadiature. La divisione delle zone notte, giorno e servizi, è studiata in modo da semplificare e rendere agevole il servizio e da consentire possibilità di isolamento e di privacy.
I blocchi edilizi si caratterizzano per un trattamento esterno ad ampie fasce orizzontali policrome, che alternano cemento a vista, cemento tinteggiato di rosso e intonaco grigio dipinto a rullo.




fonte: Matteo Sintini, Ilaria Cattabriga - Mibact - Architetture del secondo '900

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