Patrimonio culturale dell'Emilia-Romagna

Il progetto intende dare una risposta alternativa al modello tradizionale di “casa protetta” affinché l’utente abbia spazi stimolanti per svolgere attività motoria e di relazione. L’edificio a pianta quadrangolare si sviluppa su un unico livello secondo un modulo 6x6 metri. Le quattro ali si articolano intorno al giardino interno che prevede alberature e arredi fissi, un impianto chiaro e funzionale in cui si inseriscono elementi che rendono lo spazio carico di intensità espressiva. Il fronte principale si compone di una successione di volumi geometrici: alle estremità due setti triangolari dal colmo di gronda si raccordano al suolo, uno compenetrato con un lucernario-prisma a base triangolare e l’altro decorato dal rilievo depresso dell’artista Cristina Roncati; un grande tronco di cilindro definisce internamente il soggiorno; una volta ritagliata nel calcestruzzo individua l’ingresso. Il corridoio che percorre il perimetro interno e conduce alle stanze è ritmato dalla parete circolare delle docce inserite tra due camere contigue. Il solarium è un cilindro finestrato aggettante all’esterno; la centrale termica un volume basso triangolare. Le bucature dei fronti esterni e sul cortile interno seguono un doppio livello: quelle circolari creano il ritmo di sottofondo sul quali si inseriscono le altre a forma triangolare, quadrata o rettangolare stretta e allungatissima. Inizialmente non erano previste recinzioni; le masse di verde isolavano fisicamente l’opera dal modesto paesaggio edilizio circostante. Negli anni successivi viene richiesto un ampiamento, realizzato sul retro, che oggi convive con altre aggiunte non autoriali.

fonte: Rielaborato da: Giuseppe Samonà, Centro protetto per anziani a Castefranco Emilia, Modena, in «L'architettura. Cronache e storia», 326, 1982.

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