Restauro di Palazzo Santa Margherita
corso Canal Grande 103
Modena (MO)
Cuppini Giampiero progetto
1940/ 2019
Tundo Luigi progetto
1948
Piazzi Stefano progetto
1949



Notizie storiche: ristrutturazione e adeguamento funzionale
L’intervento opera sull’edificio disegnato in stile neoclassico dall’architetto Francesco Vandelli durante il ducato di Francesco IV d’Este. Il palazzo disposto parallelamente alla direzione principale di Corso Canal Grande, forma un unico complesso con l’omonima chiesa e il convento, entrambi preesistenti. Trasformato successivamente in caserma di cavalleria, attualmente ospita alcune delle istituzioni culturali principali della città: il conservatorio di musica Orazio Vecchi, una delle sedi della Galleria Civica d’Arte Moderna (l’altra si trova nelle vicina palazzina dei Giardini Pubblici), la biblioteca Antonio Delfini.
Il progetto iniziato nel 2002 è rivolto ad estendere quest’ultima e a realizzare il Museo della Figurina creato grazie alla donazione fatta al Comune da Giuseppe Panini, di oltre 5000 mila pezzi. La nuova ridestinazione funzionale si completa di spazi dedicati ai laboratori didattici.
Nello specifico degli interventi, il progetto della biblioteca ha ridefinito l’organizzazione dello spazio interno spostando al piano superiore gli scaffali. Questi si collocano in strutture di legno a doppia altezza, disposte sui due lati di uno spazio centrale dedicato allo studio e alla consultazione, che alloggiano anche piccoli tavoli più raccolti e separati. Questi elementi lignei danno riconoscibilità e qualità formale allo spazio della parte ampliata, così come la grande scala elicoidale che la mette in comunicazione con la preesistente parte al piano terra. Questa, liberata dagli scaffali, ospita spazi per la consultazioni di materiali audio-video, postazioni multimediali e banchi di informazione. Il progetto interviene poi coprendo un cortile interno esistente, messo in comunicazione con i percorsi principali e destinato ad emeroteca. L’ammodernamento del servizio bibliotecario prevede la messa in funzione di una torre interna, alta 15 metri che ospiterà un deposito per 55 000 volumi che si sommano ai circa 20 000 che si trovano a consultazione.
Per quanto riguarda le nuove sale espositive il lavoro principale è stato indirizzato all’illuminazione naturale e artificiale per garantire la giusta intensità, senza correre il rischio di danneggiare i materiali esposti. Ad un moderno sistema di specchi riflettenti è affidato il compito di modulare la quantità di luce. Interessante è anche l’allestimento del museo della Figurina che si compone di sei grandi armadi apribili, al cui interno pannelli mobili rendono consultabile la collezione.