Complesso case Gescal
inizio via Pomposa sulla destra, ora color marrone
Ferrara (FE)

Quilici Vieri (progetto)
Maroni C. (progetto)
Giulianelli Giuliano (progetto)


Notizie storiche: progetto e costruzione
Il complesso Gescal di via Pomposa venne progettato da Vieri Quilici e Giuliano Giulianelli tra il 1966 e il 1968 contemporaneamente al quartiere Peep presso la stazione ferroviaria disegnato dallo stesso Quilici con B. Bernardi: queste due significative esperienze, fanno parte del cospicuo numero di incarichi che l’architetto ferrarese – ma romano d’adozione – ricevette nella sua città natale.
Il presidente Achille Calzolari del Consorzio cooperative di produzione e lavoro di Ferrara, stazione appaltante della Gestione case per lavoratori nella costruzione degli alloggi per i soci delle Cooperative edificatrici Daniela, Domus tua, Estense, Impiegati e amici della città presentò al comune di Ferrara il progetto planivolumetrico redatto da Giulianelli e Quilici per un’area nei pressi di via Pomposa assegnata dalla Commissione Comunale per l’attuazione della legge 167. Il piano prevedeva la costruzione di due edifici per una complessiva forma a “C” che si sarebbe adattata alla forma del lotto disponendo gli edifici ai bordi di una corte centrale articolati attorno del blocco scale; il progetto fu in parte modificato secondo le richieste della commissione di edilità ma vennero confermate le principali scelte. Il progetto fu approvato il 10 febbraio 1968 dall’Istituto autonomo case popolari di Ferrara e prevedeva la realizzazione di 45 alloggi di 4 vani, 168 di sei e 84 di sette per un costo complessivo di poco più di trecento milioni di lire.
I lavori previsti nel planivolumetrico furono eseguiti in due lotti: il primo, per un edificio di ventinove alloggi che ricevette il permesso di costruire nel luglio 1969 (n. 17506/2444) e il secondo per l’edificio di testa per undici alloggi che ricevette il permesso di costruzione nel novembre 1969 (n. 31174/13286).
Le strutture degli edifici del primo lotto, il cui progetto era stato redatto da Giulianelli e Quilici tra il dicembre 1967 e l’ottobre 1970, furono ultimate nel settembre 1970 e il complesso ricevette l’abitabilità nel febbraio 1975. L’edificio è composto di sei piani fuori terra e di uno seminterrato a uso cantine; gli ultimi due piani ospitano appartamenti in duplex distribuiti da un ballatoio.
Il secondo lotto, elemento di testa dell’ala orientale, fu progettato nel gennaio 1968 e ottenne il parere favorevole della commissione edilizia nel mese successivo. I rapidi lavori, avviati nel marzo 1970, portarono alla conclusione al grezzo del fabbricato pochi mesi dopo, nel novembre 1970. L’edificio presenta una conformazione e disposizione degli appartamenti analoghe a quelle dell’edificio attiguo.
I materiali e il linguaggio dei fronti – calcestruzzo martellinato e granagliato e laterizi a vista – accomunano i diversi lavori realizzati in due lotti: il risultato finale è il frutto di un progetto unitario.



fonte: Matteo Cassani Simonetti - Mibact - Architetture del secondo '900

5-206