Ex-condominio SATE
viale Cavour 63-67
Ferrara (FE)

Chiatante Paola (progetto)
Milani Giuseppe (progetto)
Placidi Corrado (progetto)


Notizie storiche: progetto e costruzione
Il 21 maggio 1958 la Società Adriatica di Elettricità – Azienda Elettrica Padana chiese all’Amministrazione comunale di Ferrara l’autorizzazione a costruire, per proprio uso, un fabbricato per abitazione ed uffici di cinque piani più scantinato, adiacente alla propria sede (via Santo Stefano n. 5) nell’area lasciata libera in seguito alla demolizione (autorizzazione n. 3138 del 20 marzo 1958) di palazzo Modoni. Secondo il progetto, il fabbricato con una struttura in cemento armato e muratura di riempimento in laterizio, presenta un piano “scantinato” destinato ai servizi igienico-sanitari, archivi e ripostigli; un piano rialzato con un salone utile “al disbrigo di tutte le pratiche degli utenti”; i piani 1°, 2° e 3° con uffici ed un 4° piano adibito ad appartamenti.
Il Comune, con lettera del 19 settembre 1958, comunica il benestare alla costruzione, invitando però ad un ulteriore studio del prospetto principale su piazzale S. Stefano (ora S. Etienne), valutando «l’opportunità di sostituire le aperture a trifora e le lesene, nei tre piani soprastanti quello rialzato; ed anche mutare l’elemento curvo con il quale si è corniciato l’edificio. E’ pure desiderio della Commissione Edilizia, per i pilastri che sorgono dal piano terra, che si formino due campioni sul posto: uno eseguito in muratura a vista, l’altro con rivestimento in marmo. A suo tempo la Commissione si esprimerà in merito alla soluzione da adottarsi». Il 2 maggio 1959 viene trasmesso al Comune il nuovo prospetto con relative piante in sostituzione delle precedenti. La Commissione edilizia esprime parere favorevole il 4 maggio 1959 ed il 30 luglio 1959 è concesso il permesso di costruzione. Alcune varianti presentate in data 5 luglio 1960 sono approvate nell’agosto dello stesso anno con il solo suggerimento di “ridurre, di poco, l’altezza della mensola nella cornice di coronamento.” I lavori di costruzione sono terminati nel 1961 e l’agibilità è stata concessa il 17 ottobre 1961.
L’edificio, che sorge a pochi passi dal mercato progettato da Giovanni Michelucci, rientra in una «architettura chiaramente aggiornata allo spirito moderno pur nel rispetto della nostra tradizione. Sensibili ai richiami ambientali, gli estensori del progetto hanno saputo creare un edificio che si inserisce senza stridore a fianco dell’antica chiesa e presso il vetusto porticato.
Nel piano a terra, le ampie arcate, a monta ribassata, del grandioso salone del pubblico, armonizzano coi vicini portici; il vasto spartito architettonico mediano della facciata, che include le finestre dei soprastanti piani, in superfici lievemente arretrate, e scandite da lesene leggermente in aggetto, hanno un preciso riferimento a concetti più volte applicati dal nostro valente G.B. Aleotti; l’uso poi del tradizionale mattone lasciato a vista, pone il suggello all’intonazione ferrarese dell’imponente edificio». (G. Medri)
Il prospetto del fabbricato su piazza Santo Stefano è disegnato dell’ingegnere Carlo Savonuzzi.
Nel 1996 il fabbricato, passato in proprietà ad ENEL, è oggetto di un progetto di intervento di risanamento conservativo tipo B e di una ristrutturazione parziale ad opera dell’architetto Marcello Massarenti. Il progetto prevede principalmente: eliminazione delle barriere architettoniche interne, razionalizzazione degli spazi interni, modifica del prospetto nord con apertura di una finestra, sistemazione e razionalizzazione degli ingressi (l’ingresso principale è riportato in via Santo Stefano n. 5). Il progetto è approvato con concessione edilizia P.G. 9616/96 P.T. 4536/96 del 2 luglio 1996. I lavori, sotto la direzione dell’arch. Massarenti, vengono avviati il 27 gennaio 1997.




fonte: Matteo Cassani Simonetti - Mibact - Architetture del secondo '900