Palazzina Garden
via dell'Unità d'Italia 13
Forlì (FC)

Gemignani Bruno (progetto)


Notizie storiche: progetto e costruzione
La Palazzina Garden, realizzata dall’omonima Impresa Immobiliare, si colloca nell’ambito di una lottizzazione risalente agli anni Venti, disegnata sul modello del quartiere giardino, situata al limite del centro storico della città.
Negli stessi anni in cui trova realizzazione l’edificio in oggetto, la zona conosce una forte occupazione del suolo sviluppatasi per lo più secondo una monofunzione residenziale, organizzata in tipologie mono o bifamigliari. Il blocco edilizio risente di questa localizzazione e dei vincoli imposti dalla rigida suddivisione dei terreni, presupponendo proprio una revisione del classico modello di “palazzina” presente in questi ambiti, comuni a tutte le città. Esso si presenta infatti come un edificio puntuale, al centro dell’isolato, delimitato da una strada sulla quale è posto l’ingresso principale e confinante con le proprietà private edificate sugli altri lati.
In planimetria la palazzina mostra uno sviluppo prevalentemente longitudinale che occupa gran parte della superficie del lotto e rivela l’intento del progettista di prendere le distanze dallo schema tipologico consolidato, in favore di un volume dalla forte articolazione plastica, per lo più realizzato in cemento armato a vista, certamente ispirato alle ricerche di stampo brutalista che in quegli anni, proprio nell’ambiente fiorentino in cui opera l’autore, trovano grande fortuna.
La forte espressività plastica del volume si legge soprattutto nei prospetti, dove è evidente un continuo dilatarsi e contrarsi del profilo dell’edificio dettato in particolare dalla forma a “L” del lotto.
In alzato la palazzina si sviluppa su cinque livelli fuori terra e un piano interrato di servizio. L’andamento del prospetto è il risultato della sovrapposizione di blocchi sfalsati che permettono agli appartamenti di usufruire di grandi terrazzi. Il fronte principale, affacciato su via dell’Unità d’Italia, è caratterizzato da uno sviluppo prevalentemente orizzontale, originato dalle lunghe terrazze-giardino in cemento armato che degradano verso l’alto.
Il corpo di fabbrica è interamente realizzato con cemento armato, rivestito o intonacato solo in certe parti, ma per lo più lasciato a vista, allo scopo di creare una continuità della superficie laddove il volume presenta numerose variazioni. L’unico punto dell’edificio in cui non viene utilizzato il cemento armato è il blocco da cui partono i due bracci dell’edificio, rivestito con pannelli di pietra rosata ricomposta, che si presenta come il nucleo di sostegno su cui si appoggia tutto lo sviluppo delle masse.
Da un punto di vista funzionale, al piano interrato si collocano i garage e il locale per le caldaie; al piano terra, oltre all’ingresso principale comune a tutti gli appartamenti, sono posti altri locali di servizio come le lavanderie e gli stenditoi. Ai piani superiori si trovano i piani degli alloggi, ciascuno costituito da un ingresso, un soggiorno, una cucina, un bagno ed una camera da letto.




fonte: Matteo Sintini, Ilaria Cattabriga - Mibact - Architetture del secondo '900 - immagini Ilaria Dell’Amore