Istituto tecnico aeronautico
via Fontanelle, via Montaspro
Forlì (FC)

Bacchi Alberto (progetto)
Evangelisti Carlo (progetto)
Guerneri Dante (progetto)
Quadretti Antonio (progetto)
Zagatti Giorgio (progetto)


Notizie storiche: progetto e costruzione
L'edificio è stato realizzato con lo scopo di fornire una nuova sede all'Istituto Tecnico Aeronautico (I.T.Aer) di Forlì, prima di allora localizzato in via Oberdan. Il "Francesco Baracca", insieme ai soli omologhi di Catania e Roma, costituisce l’unica scuola in grado formare gli studenti all’assistenza e alla navigazione aerea.
Nel 1970 viene bandito dalla Provincia un concorso pubblico per ampliare il precedente istituto a causa del sempre crescente aumento del numero degli iscritti. Il progetto vincitore risulta quello presentato dal gruppo raccolto sotto il motto “SNOOPY”, composto da A. Bacchi, C. Evangelisti, D. Guerneri, A. Quadretti e G. Zagatti.
La realizzazione inizia solo nel 1985 suddivisa in cinque lotti che protraggono la realizzazione fino al 2001, a seguito di un lungo processo di revisione del progetto causato dall’istituzione delle altre sedi dell’IT.Aer. sopra citate e dall’introduzione di nuove norme che producono la contrazione del numero delle aule.
L’edificio presenta pertanto minori dimensioni rispetto alla prima versione del progetto esecutivo redatto e consegnato dagli stessi progettisti nel 1972; mantiene tuttavia gli stessi criteri distributivi e di funzionalità generale.
L’impianto planimetrico è impostato su due grandi corridoi paralleli che servono tutta la sequenza degli ambienti, coperti e scoperti, con funzione collettiva: dall’atrio all’auditorium, alle palestre e alla piscina. All’esterno di questi due assi principali, chiamati anche strade, si trovano i laboratori e le aule speciali.
Le strade sono su due livelli sfalsati e contenuti in un unico volume, in modo tale da consentire l’affaccio interno sui giardini e sugli spazi collettivi. Ciò consente anche di fornire una maggiore illuminazione naturale ai laboratori posizionati ad una quota più elevata rispetto alle aule.
La divisione in pianta segue pertanto criteri assai razionali e funzionali che governa anche la divisione dimensionale basata su un modulo di 3,5 m., che regola anche la sezione dell’edificio e gli elementi base delle partiture interne, realizzate in pannelli prefabbricati di calcestruzzo colorato.
Il rigore compositivo e la dimensione dei fronti principali lunghi 150 m, conferiscono all’edificio un certo grado di monumentalità, accentuata dalla presenza di elementi tecnologici come le testate delle travi reticolari ripiegate a ginocchio, che qualificano i fronti nord e sud ed i corrispettivi prospetti delle corti interne.
Ancora, i prospetti longitudinali sono sostenuti da una struttura in vista in elementi tubolari, sette pilastri rivestiti in lastre di pietra come il cornicione, che dividono la superficie in settori, segnati da elementi orizzontali cavi, aggettanti ripetto al piano delle finestrature per far passare le condotte degli impianti di riscaldamento.



fonte: Matteo Sintini, Ilaria Cattabriga - Mibact - Architetture del secondo '900