Restauro del Palazzo Hercolani Guarini di Castefalcino
via Maroncelli, via Hercolani
Forlì (FC)

Bacchi Alberto (progetto)


Notizie storiche: progetto, restauro e cambio d'uso
Pur avendo un aspetto moderno dovuto al grande restauro concluso nel 1992, Palazzo Hercolani conserva elementi decorativi e architettonici di grande valore, riferibili al Settecento e Ottocento. Porta il nome di una famiglia, gli Hercolani, che per secoli partecipò alle vicende storiche della città di Forlì. Il più celebre della stirpe fu Cesare che, al seguito di Carlo V re di Spagna, partecipò alla battaglia di Pavia nel 1525 e con la cattura del Re di Francia Francesco I, si guadagnò il titolo di Cavaliere e i feudi in Abruzzo. Il dipinto che lo ritrae conservato nella Pinacoteca cittadina è attribuito al pittore ravennate Luca Longhi.

L'edificio, che la storia attribuisce alla nobile famiglia Hercolani sin dal periodo del Quattrocento, fu venduto nel 1844 da Fabrizio Hercolani a Carlo Matteucci. Un cambio di proprietà che si concretizzò anche in imponenti lavori di restauro sia alle facciate che agli interni. Fu durante questi lavori che l'esterno del palazzo assunse un muratura a scarpa che, come spiega bene Silvia Batoli nella guida del Fai, "unificava il semplice prospetto principale, inglobando la porzione più orientale dell'edificio contigua alla Chiesa dell'Addolorata, e che proseguiva anche lungo il prospetto laterale prospiciente la via Hercolani, delimitando e rendendo omogenei i tre distinti corpi di fabbrica originari".

Il palazzo divenne proprietà dei conti Guarini per effetto del matrimonio tra Vittoria Matteucci, figlia di Sesto, e Filippo Guarini (1866). La violenza sterminatrice della Seconda guerra mondiale non risparmiò questa perla di architettura e dopo il conflitto la contessa Maria Acquaderni, vedova Guarini, cedette il palazzo alla Società cooperativa Carlo Marx. L'attuale proprietà di Assicoop risale al 1985, quando si registrò l'ultimo cambio di proprietà. E'dunque da riferire ad Assicoop l'ultimo intervento di restauro, conclusosi nel 1992, che ha fornito a Palazzo Hercolani l'attuale configurazione con la facciata principale dominata da cornici marcapiano che delineano i diversi ordini di finestre. Dal portale principale di ingresso si accede all'androne del palazzo, attuale "reception" della compagnia assicurativa "Unipol", e da qui al suggestivo cortile interno. I diversi restauri che si sono verificati nel corso degli anni rendono difficile ricostruire l'originaria dislocazione degli spazi; tuttavia dal punto di vista artistico, il patrimonio custodito a Palazzo Hercolani è davvero notevole e offre un contributo fondamentale per ricostruire il periodo storico-artistico dell'Ottocento forlivese.

Tra le opere più suggestive che vi trovano all'interno, spicca la riproduzione su una parete del pianterreno della personificazione dell'Italia, vestita del tricolore, con elmo, corona d'alloro e scudo con lo stemma della famiglia Guarini-Matteucci. Ai piedi dell'opera è invece riprodotta una veduta di Forlì dell'epoca, nella quale si stagliano in modo inconfondibile alcuni degli edifici simbolo della città come il Duomo e la Torre civica.

Tuttavia l'opera di maggior prestigio presente a Palazzo Hercolani è un affresco del 1869 eseguito da Pompeo Randi che ritrae la Beata Vergine del Fuoco e i santi Mercuriale, Pellegrino, Marcolino e Valeriano. Un dipinto che fu commissionato dalla famiglia Guarini-Matteucci è che fu rinvenuto quasi per caso dietro una intercapedine muraria nel corso degli ultimi interventi di restauro.