Quartiere Vigne INA-Casa
via XXV aprile
Cesena (FC)

Bravetti Saul (progetto)
Fioravanti Ilario (progetto)
Marchisio R. (progetto)
Turchi Giovanni (progetto)


Notizie storiche: progetto e costruzione
Frutto di un progetto di concorso indetto da I.N.A. CASA, il quartiere “Le Vigne” nasce tra la fine degli anni ’50 e l’inizio degli anni ’60 su progetto dell’architetto Saul Bravetti (assieme a I. Fioravanti, R. Marchisio, e all’ing. Turchi) e si colloca in una zona periferica della città. Pur essendo stato progettato e costruito in un solo momento non prevede una maglia regolare, non è possibile infatti individuare un disegno geometrico regolare che privilegi l’importanza di una parte anziché un’altra. Dal punto di vista urbanistico il quartiere è collegato alla città attraverso via Madonna dello Schioppo che si immette poi in via Cavalcavia ed è servito al suo interno da una serie numerosa di altre vie carrabili e alcune solo pedonali. I vari luoghi sono caratterizzati da una consequenzialità e da una varietà dovute al susseguirsi di spazi costruiti dalle facciate degli edifici che fungono da scenografia e dall’alternarsi di ambiti stretti, quali le vie pedonali, e altri più ampi, quali le piazzette e le zone verdi. Gli edifici sono per lo più in linea con asse longitudinale spezzato in modo da formare tra di loro ambienti più raccolti, al loro interno contengono vari appartamenti di grandi dimensioni. Vi è poi una ricchissima attenzione per i particolari sia nel disegno, che riporta annotazioni sui materiali e sui dettagli tecnici, sia nel costruito, nell’uso del mattone faccia a vista posato in maniera diversa, che diventa decoro della facciata o, come si può ritrovare in alcuni muretti di cinta, dove i mattoni formano reticoli che creano preziosi giochi di luce e ombre. Gli edifici sono in genere di tre o quattro piani, con copertura a falde, presentano in facciata un alternarsi di tamponamenti in laterizio e parti intonacate, il basamento è sempre sottolineato (sovente dal cambio di materiali) e i prospetti sono mossi da corpi aggettanti o logge rientranti. Il piano terra è in genere caratterizzato dalla trasparenza e permeabilità dei vani in corrispondenza dei punti di ingresso agli edifici. L’idea iniziale prevedeva, infatti, in molti casi la presenza di portici. All’interno del quartiere sono collocati i servizi; nella parte sud vi è una piazza adibita a parcheggio, a ovest, perifericamente al nucleo centrale del complesso, si trova la chiesa e il campo da calcio, una serie di negozi sono dislocati al piano terra degli edifici abitativi.




fonte: Mibact - Architetture del secondo '900 - immagini archivio Ilario Fioravanti architetto