Villaggio INA CASA "Cavedone"
vie Cavedone, Ortolani, Battaglia, Firenze
Bologna (BO)
Benevolo Leonardo progetto
1923/ 2017
Calzolari Vittoria progetto
1924/ 2017
Gorio Federico progetto
1915/ 2007
Danielli Sergio progetto
1930

Carini M. (progetto)
Esposito A. (progetto)
Vittorini M. (progetto)


Notizie storiche: progetto e costruzione
Al secondo settenato del programma INA casa appartiene l'interessante esperienza costruttiva tra via Cavedone, Ortolani, Battaglia: un quartiere di edilizia popolare, che recupera la tipologia della corte, caratteristica dei rioni operai di inizio secolo.
L'intervento INA Casa-Incis, su progetto di Benevolo, Gorio, Vittorini e altri, prevede inizialmente diciotto edifici a corte, con intervalli di aree inedificate destinate a verde, per 7.500 abitanti. Saranno realizzati solo sette edifici a corte, con l'inserto di due torri estranee al progetto originario.
Al contrario di altri villaggi INA e del contemporaneo quartiere CEP della Barca, il Cavedone non ha inizialmente il gradimento della popolazione, che forse vive la corte come una struttura edilizia troppo vicina al mondo contadino, dal quale molti degli utenti provengono.
In modo originale si ricorre qui alla tipologia a corte, con una reinterpretazione del valore della strada esterna e dello spazio interno, organizzato e protetto, riservato al transito pedonale, al gioco dei bambini, alla sosta nel verde. Pur rispettando i vincoli economici e organizzativi del piano INA Casa, al “Cavedone“ i progettisti cercano di introdurre elementi di razionalizzazione del sistema costruttivo e compositivo, puntando all’unificazione dei vari componenti. Significativa in questo senso la struttura portante delle scale comuni, prefabbricata in modo seriale. Il vano della scala d’angolo diventa anche una delle soluzioni più qualificanti delle corti. Il mattone è impiegato sia per le strutture portanti degli edifici, che per il paramento esterno di finitura, reso eloquente dai dettagliati supporti basamentali.
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La stagione INA Casa nasce nel 1949 in virtù della Legge 43, con cui si approva il “Progetto di legge per incrementare l’occupazione operaia, agevolando la costruzione di case per i lavora-tori “, fortemente voluta dall’allora Ministro del Lavoro Amintore Fanfani. Il Piano Incremento Occupazione Operaia Case per Lavoratori, detto comunemente Piano Fanfani, viene attuato in due settenni consecutivi ed individua nell’edilizia un ruolo fondamentale per la ricostruzione del Paese, assicurando nello stesso tempo l’impiego di grandi masse operaie. Così, mentre si soddisfa la forte domanda abitativa scaturita durante e dopo il periodo bellico appena trascorso, si fa fronte al grave problema della disoccupazione. Lo stesso Fanfani riconosce nel settore edilizio un efficace propulsore dell’intero sistema economico, in grado inoltre di asorbire la mano d’opera non qualificata nel passaggio dall’agricoltura all’industria.L’INA Casa è costituito presso INA, l’Istituto Nazionale delle Assicurazioni, ed è composto da due organi fondamentali: il Comitato di attuazione, con poteri deliberativi e a contatto diretto con il Ministro del Lavoro; la Gestione INA Casa, che sovrintende gli aspetti tecnici e della progettazione. Al termine del secondo settennio, nel 1963, la Gestione INA Casa viene sop-pressa, ed è istituita la GESCAL, Gestione case per lavoratori; il patrimonio INA Casa viene liquidato e confluisce agli Istituti Autonomi Case Popolari competenti per territorio.