Patrimonio culturale dell'Emilia-Romagna

Gonfalone di seta rossa rettangolare, con lato inferiore gugliato a tre punte, ricamato con fili di seta policromi e filati metallici, appeso a un'asta lignea dipinta di rosso con terminali dorati. Raffigura al centro, entro ampi girali vegetali e un serto d'alloro stretto in basso da un nastro annodato, l'insegna della Fratellanza Artigiana Langhiranese: due mani che si stringono, a simboleggiare la reciproca mutua assistenza. Al di sopra di essa la scritta "Fratellanza Artigiana Langhiranese", distribuita su due righe e, al di sotto, il motto mazziniano "Lavoro e Fede". Una bordura in passamaneria dorata e frange dorate completano l'ornamentazione dell'oggetto.

È il labaro maggiore o gonfalone della "Fratellanza artigiana fra gli operai e i contadini del Comune di Langhirano" (più brevemente, Fratellanza Artigiana Langhiranese), una delle prime società di mutuo soccorso nate dopo l’unità nazionale. Fondata a Langhirano il 19 marzo 1869, si sciolse nel 1973. Tra i suoi promotori fu il garibaldino Faustino Tanara (1831-1876) ed ebbe Giuseppe Garibaldi come presidente onorario. Come risulta da documenti d’archivio, nel 1872 la Società, con appositi manifesti al pubblico, fece appello ai concittadini “onde fare acquisto di un Gonfalone” e la sottoscrizione iniziò il 2 novembre in alcuni negozi del paese (Archivio di Stato di Parma, Fondo Gabinetto di Prefettura, b. 85). Della Società si conserva nel Museo anche un labaro di dimensioni minori, più recente.