Raccolta d'Arte della Provincia di Modena
Viale Martiri della Libertà, 34 (sez. Storica); Viale delle Rimembranze, 12 (sez. Contemporanea)
Modena (MO)
Asirelli Lodovico
1930/ 2007
rilievo

ceramica/ graffitura/ smaltatura
cm 80 (la) 100 (a)
sec. XX (1955 - 1960)
Si tratta di un complesso di formelle che sviluppano temi iconografici relativi a Modena, a episodi della sua storia e a personaggi tipici. Al centro, la formella maggiore riproduce una veduta frontale della facciata del Duomo di Modena con a lato la torre Ghirlandina; dall’angolo in alto a sinistra, in senso orario si succedono formelle raffiguranti: due personaggi in vesti quattrocentesche uno dei quali suona un liuto, sullo sfondo di una siepe in graticcio e cipressi, secondo una tipologia propria della ceramica graffita ferrarese quattro-cinquecentesca; su analoghi sfondi, una donna in vesti popolari (la maschera femminile modenese della Polonia?); un uomo vestito da contadino (la maschera di Sandrone?); due personaggi in abiti quattrocenteschi, uno dei quali suona uno strumento a fiato; un cavaliere modenese che rapisce la Secchia dal pozzo di Bologna (Episodio dal poema eroicomico La Secchia rapita di Alessandro Tassoni, 1630); una composizione con la Secchia, zampone e bottiglia di vino; due personaggi quattrocenteschi; un personaggio ridente vestito da contadino (la maschera modenese Sgorghiguelo?); Il Dottor Balanzone maschera di Bologna; personaggio in vesti antiche con corno da caccia e cane su sfondo paesaggistico arcaico; cavaliere che sostiene con la punta della lancia la Secchia rapita; un cane stilizzato.

L’opera costituisce una piacevolissima divagazione su temi di carattere modenese, dalla storia al folklore, realizzata in uno stile che si rifà, tanto per cifra formale quanto per la tecnica dell’incisione sulla ceramica e per la selezione cromatica, agli esemplari della ceramica graffita che ebbe nell’antica capitale estense, Ferrara, uno dei centri di maggiore importanza nei secoli XV e XVI, con fortissimi influssi anche sull’ambito modenese. E’ murata sulla parete ovest della sala della Vicepresidenza nel Palazzo della Provincia.
E’ questo un saggio dell’arte ceramica di Lodovico Asirelli, nato a Faenza nel 1930, e recentemente scomparso a Modena. Scultore, ceramista e designer, si formò nello studio del ceramista Mario Morelli; frequentò l'Istituto d'Arte G. Ballardini di Faenza, allievo di Anselmo Bucci e Angelo Biancini, perfezionandosi a Firenze presso i laboratori ceramici del prof. Eugenio Pattarino. Docente all'Istituto d'Arte " A. Venturi" di Modena, dove dirige anche il laboratorio ceramico, a partire dai primi anni Sessanta inizia ad occuparsi di design, collaborando con numerose aziende di rivestimenti ceramici, sempre coltivando la ceramica artistica. Numerosissime le sue partecipazioni a mostre e rassegne varie, anche a livello nazionale.