Museo della Città
Via L. Tonini, 1 (Domus del Chirurgo - piazza Ferrari)
Rimini
cartoncino/ litografia a colori
cm.  71 (a) 94 (la)
cm.  87.5 (a) 109.5 (la)
sec. XX (1990 - 1990)
n. 31 PST
La stampa fa parte di un gruppo di 51 litografie, di diverse dimensioni e riproducenti noti soggetti di campagne pubblicitarie, donate dall'autore all'Assessorato alla Cultura di Rimini nel 2000. La donazione Gruau, piuttosto consistente, comprende inoltre 1 bozzetto, 26 cartoline, 5 dipinti, 3 disegni, 88 manifesti, 1 pannello pubblicitario, 53 affiches, 3 oggetti in tessuto.
La litografia è tratta dalle immagini ideate il "Lido" di Parigi negli anni Cinquanta; una stampa della stessa serie è stata esposta alla mostra dedicate a Gruau a Rimini nel 1993. Una litografia della stessa serie, donata dall'autore al Comune di Rimini è esposta presso l'Assessorato alle Pari Opportunità (n. inv. 32 PST).
René Gruau, al secolo Renato Zavagli Ricciardelli delle Caminate, nacque a Rimini nel 1909 in una villa sul colle di Covignano. Visse in città soltanto nel periodo della sua giovinezza e durante le stagioni estive. In tale periodo apprese i primi rudimenti pittorici dall'artista riminese Gino Ravaioli, che rimase colpito dai suoi disegni; di innato talento, egli non frequentò mai scuole artistiche, ma fin da piccolo disegnò moltissimo, traendo spunto, in particolare, dalle riviste di moda della madre. Di nascita parigina, la madre Marie Gruau, con la sua passione per la vita mondana e l'eleganza, influì notevolmente sulle scelte artistiche del figlio: separatasi ben presto dal marito, si trasferì con lui a Milano e nella capitale francese. La carriera artistica di Gruau si sviluppò a partire dagli anni '30 nel campo della moda; in particolare egli si dedicò all'ideazione di copertine di importanti riviste del settore quali Fémina, Madame Figaro, Marie Claire, Vogue ed Harper's Bazar. Dal secondo dopoguerra divenne uno dei più ricercati disegnatori di manifesti pubblicitari di moda e cosmetici. Famosi quelli per le campagne pubblicitarie delle grandi case parigine, fra cui la maison Dior. Con questa diede vita ad un lungo sodalizio artistico, che si ripetè per qualche altra importante ditta, fra cui l'industria tessile italiana Bemberg.