bilancia pesacereali

Museo della Bilancia
Via Garibaldi, 34/a
Campogalliano
Tipo: a bracci uguali
Categoria: meccanica
Schember C. & Sohne A.G.  1875 ca. / 1964  costruttore

cm 43 (a) 35 (la) 13 (p) i.m. montato sul mobile 66 x 52 x 37,5, l. giogo 25, piatti per la merce 26 x 9; 30 x 8 e 32 x 8,5, piatto per i pesi 28 x 13, mobile 23 x 52 x 37,5
sec. XX
1927 - 1927
n. 452
Bilancia a bracci uguali pesacereali con giogo in ottone con estremità a staffa e coltelli in acciaio riportati. Nella parte inferiore i piani d'appoggio del coltello sono rinforzati con anelli in acciaio e protetti da due copertine in ferro tenute da viti; nella parte superiore gancio ad occhiello per la sospensione dello strumento, nella parte inferiore contrappeso di forma cilindrica in ottone. Indice ad ago in ferro rivolto verso il basso. La bilancia porta, mediante due anelli in ferro, ad una estremità un contenitore in ottone di forma cilindrica con manico con gancio a C, che può essere fissato al mobile durante le fasi di preparazione, provvisto di ghigliottina orizzontale in ferro e ottone per determinare l'esatto volume di cereali da mettere nel recipiente; all'interno c'è un fondello di forma cilindrica in ottone che serve per comprimere i cereali dopo la caduta libera. All'altra estremità del giogo è sospeso un piatto circolare in ottone, sorretto da un tondino in ottone a U rovesciata, che serve per equilibrare la bilancia a vuoto e sul quale vanno inseriti i pesi ora mancanti. La bilancia è dotata di altri due tubi cilindrici in ottone, di cui uno con molla che apre o chiude una botola per fare entrare i cereali durante la fase di preparazione. Altra ghigliottina in ottone. La bilancia è sostenuta da una colonna in ottone che veniva fissata sul cofanetto.
Mobiletto in legno di noce con tre piedini regolabili in ferro e cassetto dotato di maniglia in ferro. All'interno del cassetto ci sono gli alloggi per i singoli componenti dello strumento. Cilindro in ottone pieno non originale.


Fin dall'antichità il grano veniva misurato in base alla determinazione volumetrica e le misure di capacità variavano da città a città; successivamente alla determinazione volumetrica venne associata la misurazione in peso naturale e presto ci si rese conto che ad una stessa misura volumetrica non corrispondeva lo stesso peso, sia per le diverse partite di grano sia per il modo in cui si riempivano le misure di volume. Per la determinazione del peso specifico, si adottò il pesa grano idrometrico di Hubaine e si constatò che il peso specifico di uno stesso campione variava a seconda di come il grano veniva versato nel provino; si adottò quindi il "cavalletto marsigliese" in legno dotato di tramoggia a sportello che serviva a riempire un recipiente della capacità di un ettolitro. La ditta Schopper di Lipsia pensò di applicare il medesimo principio ad una bilancia di grande precisione che permettesse di ridurre, per comodità di maneggio, il recipiente di misurazione da un ettolitro a 20 litri. Più tardi ideò altri modelli da 1 litro e da 1/4 di litro di capacità nei quali il grano veniva versato prima in un cilindro di carico e poi assestato nel cilindro di misurazione mediante la caduta a salto del grano accompagnato da un fondello che lo assesta. La ditta Aprile brevetta nel 1939 un modello da 1 litro e 1/4 di litro nel quale si elimina la caduta a salto e si torna al principio di caduta del grano direttamente da una tramoggia debitamente regolata in modo da garantire l'esatto assestamento.

Conrad Schember avvia la produzione di bilance mettendosi in società con Louis Simon nel 1852. Nel momento in cui entrano in società i figli di Schember, intorno al 1875, il nome diventa Schember C. & Sohne. Nel 1964 il nome si trasforma in Schember A.G. e nel 1978 la ditta viene acquistata dalla Avery Weigh-Tronix.


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