bilancia analitica

Museo della Bilancia
Via Garibaldi, 34/a
Campogalliano
Tipo: a bracci uguali
Categoria: meccanica
Galileo Sartorius  notizie dal 1937-1962 circa  costruttore

cm 49 (a) 39 (la) 31.5 (p) l. giogo 14,5, diametro piatti 7,5
sec. XX
1947 - 1947
n. 316
Bilancia analitica a bracci uguali con giogo traforato in lega di alluminio con viti di regolazione per l'equilibrio della bilancia e del baricentro. Coltelli e piani d'appoggi in agata. Colonna in ottone verniciato nero con sistema di sollevamento del giogo con bracci articolati e di arresto dei piatti azionabile con manopola esterna. In cima alla colonna è presente una bolla di livello. Indice in lega di alluminio a forma di ago rivolto verso il basso con relativa scala graduata in osso avvitata alla colonna. La lettura della scala graduata avviene su un telaietto con una lettura a proiezione. Sospensioni a staffa con viti di regolazione per il parallelismo e la complanarità dei coltelli. Doppio gancio per la sospensione degli smorzatori ad aria in alluminio e ottone e dei piatti. Aste rigide in ottone nichelato, munite di gancetto supplementare, sostengono i piatti in ottone nichelato di forma circolare leggermente concavi con bordi ribassati. Vetrina in legno di rovere con sportello anteriore sollevabile a contrappeso e sportello laterale destro fermato con pomello e gancio. La vetrina ha il piano in cristallo nero ed è sostenuta da tre piedini di cui due con viti calanti regolabili. Sul lato sinistro della vetrina c'è un meccanismo per il caricamento delle masse minori, azionabile dall'esterno mediante tre manopole, di cui due doppie coassiali, tutte con indice a bandiera. Le manopole azionano masse da 10 a 190 g (coassiale), da 1 a 9 g (semplice) e da 10 a 990 mg (coassiale). I pesi maggiori sono in ottone dorato. Sul piano è montato il meccanismo per la lettura a proiezione della scala, composto da lampada posteriore esterna e gruppo ottico con microscopio e viti per la regolazione della messa a fuoco e dello spostamento della scala.
Deumidificatore in alluminio di forma cilindrica.


L'esemplare più antico di bilancia a bracci uguali a noi pervenuto è stato costruito nel Neolitico, circa 7000 anni fa ed è stato rinvenuto nel sito di Naqada nell'Alto Egitto; è una testimonianza quindi della necessità, fin da allora indispensabile, di pesare, attestata oggi solo da un numero esiguo di esemplari ritrovati poichè la deperibilità dei materiali di costruzione, legno e osso, na ha impedito la conservazione. Con il passare del tempo si sono fatte delle modifiche alle estremità dei gioghi per rendere più precise e sensibili le pesate. E' possibile seguire cronologicamente questa evoluzione e datare di conseguenza tutti gli strumenti.

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