dinamometro

Museo della Bilancia
Via Garibaldi, 34/a
Campogalliano
Tipo: a molla elicoidale
Categoria: meccanica

cm 19 (a) 2.8 (la) 1.5 (d)
sec. XIX
1850 - 1899
n. 215
Bilancia con molla elicoidale in acciaio funzionante per estensione. La molla è contenuta in un doppio cilindro di ottone scorrevole l'uno dentro l'altro; all'estremità superiore è appeso un anello in ottone per la sospensione dello strumento; all'estremità inferiore c' è un gancio ad occhiello in pelle rossa non originale per appendere la merce. L'indice è ricavato sul cilindro interno scorrevole e scende attraverso una fessura verticale recante da un lato una scala graduata tarata da 0 a 2,5 ( kg ?) con divisione di 100 (g?).

Le bilance a molla sono apparse con certezza attorno al 1760, anche se è plausibile che nel secolo precedente esistessero strumenti per pesare funzionanti in base a questo meccanismo. Il grande vantaggio di questo tipo di bilance è dato dalla facile trasportabilità, mentre non offrono purtroppo grande accuratezza: la molla, infatti, estendendosi o comprimendosi ripetutamente si indebolisce, compromettendo la precisione della bilancia. Il modello più comune è quello realizzato con una molla a spirale introdotto da Richard Salter, il più noto costruttore inglese di bilance tascabili a molla. Nello stesso periodo Salter introdusse altri tipi di bilance a molla tra cui una bilancia a forma di "V". Un altro modello molto popolare nel secolo scorso fu la bilancia a "C" detta "Mancur" in Inghilterra, dove venne introdotta. All'inizio del XX secolo molti inventori e costruttori misero a punto e produssero svariati modelli di bilance a molla impiegati per pesare lettere, pacchi postali, monete e merci di vario tipo.

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