stadera da mercato

Museo della Bilancia
Via Garibaldi, 34/a
Campogalliano
Tipo: a doppia portata
Categoria: meccanica

cm 44 (a) 103 (l)
sec. XX
1900 - 1949
n. 193
Asta in ferro tarata da 11 a 39,6 kg con divisione di 200 g per la portata minore e da 40 a 125 kg con divisione di 500 g per la portata maggiore. Il braccio minore di forma piatta terminante a forma lanceolata ha i coltelli riportati in acciaio. Il braccio maggiore a sezione quadrata termina con un pomello di forma sferica in ottone. Il romano in ottone di forma sferica con anello e cavità per la massa di correzione chiusa da una vite, ha il corrente formato da un anello in ferro terminante in un gancio piatto ad uncino arrotondato. La stadera è sospesa mediante staffa, gancio ad occhiello e gancio di tipo ferrarese in ferro. La merce è sospesa mediante gancio ad uncino, anello, gancio ad occhiello e staffa in ferro.

L'invenzione della stadera, originaria quasi con certezza della Campania, è da attribuire ai romani intorno al 200 a.C. Ben presto per il suo facile impiego, per la sua immediatezza di lettura e il soddisfacente grado di precisione conquistò i mercati internazionali anche nei secoli successivi all'età romana e rimase, soprattutto in Italia, fino all'avvento delle bilance automatiche, uno degli strumenti per pesare maggiormente diffuso sul territorio.

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