stadera da mercato

Museo della Bilancia
Via Garibaldi, 34/a
Campogalliano
Tipo: a doppia portata
Categoria: meccanica

cm 45 (a) 42 (l)
secc. XVIII/ XIX
n. 188
Asta in ferro rifinita a mano con portata minore da 1 a 5,5 (con ogni unità divisa in ottavi a loro volta divisi in 5) e con portata maggiore da 5 ad 33 (con divisione in quarti). Il braccio minore di forma piatta termina con anello circolare appuntito all'estremità ed ha i coltelli molto piccoli riportati in ferro. Il braccio maggiore a sezione quadrata termina con un pomello a forma di piramide avente base quadrata in ferro. Il romano in ottone a forma di doppia cipolla ha sul fondo del piombo per la taratura; ha cappio e corrente piatto ad S non estraibile e molto rudimentale pure in ferro. La stadera è sospesa mediante staffa, decorata da due incisioni parallele, gancio ad occhiello e gancio piatto ad uncino arricciato in ferro. La merce è sostenuta da due ganci ad uncino in ferro a sezione quadrata, legati ognuno ad anello in ottone e segmento rigido formato da verga di ferro con sezione quadrata terminante con due anelli; entrambi sono riuniti in un anello in ottone che si sospende alla stadera mediante gancio ad occhiello e staffa in ferro decorata da due incisioni parallele.

L'invenzione della stadera, originaria quasi con certezza della Campania, è da attribuire ai romani intorno al 200 a.C. Ben presto per il suo facile impiego, per la sua immediatezza di lettura e il soddisfacente grado di precisione conquistò i mercati internazionali anche nei secoli successivi all'età romana e rimase, soprattutto in Italia, fino all'avvento delle bilance automatiche, uno degli strumenti per pesare maggiormente diffuso sul territorio.
La suddivisione in 40 sottomultipli per ogni unità della portata minore differisce da quelle presenti sugli altri esemplari ottomani conservati in collezione e tarati molto probabilmente in centinaia di dirhem, mentre la portata maggiore coincide con le altre rilevate (ogni unità divisa in quarti). Diversa è anche la forma dell’estremità minore dell’asta.

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