stadera pesacarbone

Museo della Bilancia
Via Garibaldi, 34/a
Campogalliano
Tipo: semplice
Categoria: meccanica

cm 88 (a) 78 (l) 47 (p) profondità piatto 14//larghezza piatto 47//lunghezza piatto 66
sec. XX
n. 132
Asta in ferro di forma piatta tarata da 0 a 20 kg con divisione di 100 g. Il braccio minore, terminante a doppio medaglione in ottone, ha riportati i coltelli in acciaio. Il braccio maggiore termina con una testa in ferro di forma rettangolare con spigoli arrotondati. Il romano in ottone di forma sferica con anello e cavità per la massa di correzione della tara chiusa da una vite in ottone ha il corrente piatto estraibile in ferro. La stadera è sospesa mediante staffa, gancio ad occhiello e gancio a C in ferro. La merce è contenuta in un piatto di latta a forma di bocca di lupo con maniglia posteriore in ferro ed è sostenuto da tre catene alla catalana ad anelli allungati in ferro riuniti in una crociera di ottone con doppio gancio ad occhiello dal quale pende un gancio ad uncino per sostenere la merce. La crociera è sospesa alla stadera mediante gancio ad uncino e staffa in ferro.

L'invenzione della stadera, originaria quasi con certezza della Campania, è da attribuire ai romani intorno al 200 a.C. Ben presto per il suo facile impiego, per la sua immediatezza di lettura e il soddisfacente grado di precisione conquistò i mercati internazionali anche nei secoli successivi all'età romana e rimase, soprattutto in Italia, fino all'avvento delle bilance automatiche, uno degli strumenti per pesare maggiormente diffuso sul territorio.

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