bilancia idrostatica

Museo della Bilancia
Via Garibaldi, 34/a
Campogalliano
Tipo: a bracci uguali
Categoria: meccanica

cm 60 (a) 56 (la) 19.4 (p) l. giogo 42, diametro piatti 14,7, i.m. con colonna sollevata 6 x 56 x 19,4
sec. XIX
1800 - 1849
n. 731
Bilancia idrostatica a bracci uguali con giogo in acciaio ed estremità a staffa aperta lavorato mano. Coltello centrale riportato in acciaio. Il giogo non è estraibile in quanto alloggiato in una forbice d'acciaio in un sol pezzo a forma di U che termina posteriormente con una scala a forma di quadrante circolare non graduata. L'indice, tutt'uno col giogo, è a forma di lancia verso l'alto. I piatti, in ferro di forma circolare leggermente concava, sono sostenuti da un gancio ad occhiello in ferro e tre segmenti rigidi bombati. Sotto ai piatti è presente un gancio ad uncino per le pesate idrostatiche. La bilancia poggia su una colonna dorica in ottone, rastremata verso l'alto e posta su una grossa base in ottone di forma quadrata con quattro viti calanti in ferro che ne regolano la posizione orizzontale. All'interno della colonna è inserito il meccanismo di sollevamento del giogo costituito da una manopola in ferro con ruota dentata in ottone che solleva una cremagliera interna alla colonna di sostegno; a fianco della manopola è presente una levetta in ferro con un dente che blocca la cremagliera all'altezza desiderata. Il meccanismo di sollevamento termina in alto con due braccia in acciaio e due bottoni in ottone che bloccano l'oscillazione del giogo entro valori contenuti nella scala.

L'esemplare più antico di bilancia a bracci uguali a noi pervenuto è stato costruito nel Neolitico, circa 7000 anni fa ed è stato rinvenuto nel sito di Naqada nell'Alto Egitto; è una testimonianza quindi della necessità, fin da allora indispensabile, di pesare, attestata oggi solo da un numero esiguo di esemplari ritrovati, poichè la deperibilità dei materiali di costruzione, legno e osso, ne ha impedito la conservazione. Con il passare del tempo sono state apportate delle modifiche alle estremità del giogo per rendere più precisi e sensibili gli strumenti per pesare. E' possibile seguire cronologicamente questa evoluzione e datare con buona approssimazione tutti gli strumenti. La bilancia in esame non presenta punzonature nè marchi di costruttore. Dall'esame della tipologia del giogo, dal modo con cui è lavorato l'acciaio del giogo si potrebbe supporre un'origine italiana (il venditore dichiarava fosse veneziana) o francese.
data di costruzione: 1816
uso originario: bilancia idrostatica

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