stadera pesasale

Museo della Bilancia
Via Garibaldi, 34/a
Campogalliano
Tipo: composta
Categoria: meccanica

cm 230 (a) 250 (la) 118 (p) l. asta 137, dimensioni piatto 124 x 92
sec. XX
1933 - 1933
n. 641D
Asta in ferro, di forma piatta, tarata da 0 a 50 kg con divisioni di 500 g. Il braccio minore, terminante a forma di tridente con rebbi laterali arrotondati e sagomati, con contrappeso a manicotto in ottone fissato nel rebbio centrale, ha i coltelli riportati in ferro. Il braccio maggiore termina a forma di rostro, con coltello riportato in ferro, che sostiene una staffa saldata ad un anello ovale in ferro per i pesi di rapporto attualmente mancanti. Il romano in ottone, di forma sferica, con anello e cavità per la massa di correzione della tara, chiusa da una vite in ottone, ha il corrente piatto estraibile, in ferro. La stadera è sospesa mediante staffa, gancio ad occhiello e gancio piatto a C lavorato in ferro. La merce è contenuta in una tramoggia in rame, di forma troncoconica, con tra fasce orizzontali in rame fissate con chiodi ribattuti che fanno da rinforzo; uno sportello inferiore di forma circolare in rame chiude lo scarico della tramoggia, manca però il sistema di chiusura, fatto forse tramite gancio bloccato in un occhiello. La tramoggia, dotata di ampio manico in ferro, è sospesa alla stadera con gancio ad uncino, gancio ad occhiello e staffa in ferro.
Cavalletto in legno di abete con grosse viti di rinforzo, formato da due gambe laterali e da una trave orizzontale. Il cavalletto ha un anello in ferro, bloccato da una grosse vite a farfalla, per il sostegno dello strumento e staffa rettangolare in ferro per bloccare la corsa del braccio maggiore.


L'invenzione della stadera, originaria quasi con certezza della Campania, è da attribuire ai romani intorno al 200 a.C. Ben presto per il suo facile impiego, per la sua immediatezza di lettura e il soddisfacente grado di precisione conquistò i mercati internazionali anche nei secoli successivi all'età romana e rimase, soprattutto in Italia, fino all'avvento delle bilance automatiche, uno degli strumenti per pesare maggiormente diffuso sul territorio. La stadera in oggetto era utilizzata dalla famiglia dei donatori, gestori del magazzino vendita generi di monopolio di Revere in provincia di Mantova. Da documentazione cartacea donata insieme allo strumento (archivio documenti nn. 542-553) apprendiamo che nel 1943 il magazzino era gestito da Bonetto Catterina che nel 1953 è menzionata come "in" Schiavi. Nel 1954, 56 e 57 la stadera venne riparata dalla ditta Fratelli Capra di Ostiglia.

Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione, propri e di terze parti.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookie.