bilancia automatica da banco

Museo della Bilancia
Via Garibaldi, 34/a
Campogalliano
Tipo: a proiezione ottica
Categoria: meccanica
Società Bizerba  notizie 1952-1967  costruttore

cm 55 (a) 37 (la) 50 (p)
sec. XX
1952 - 1967
n. 434
Bilancia automatica da banco con indicazione del peso e del prezzo a proiezione ottica. Un sistema di leve, leva di trasmissione e tirante è connesso ad un doppio giogo pendolare simmetrico. Un settore di vetro ha tracciate la scala del peso e le scale dei prezzi. Dalla parte rivolta verso il venditore vi sono entrambe le scale peso/prezzo, dalla parte verso l'acquirente è rivolta la sola scala del peso. L'apparato elettro ottico è composto da una lampada elettrica e da due distinti condensatori di luce contenuti in un alloggio dell'involucro accessibile dall'esterno; al di sotto è posto un trasformatore (?) da cui parte un cavo con spina elettrica che alimenta la bilancia. Un dispositivo costituito da due leve coassiali affiancate disposte sul lato destro della bilancia, determina il prezzo unitario da 0 a 1590 lire, visibile attraverso una finestrella posta sul quadrante rivolto verso il venditore. La base dello strumento è di forma rettangolare in alluminio con tre piedini a vite calante; ad essa sono trattenute, mediante pioli, due semi conchiglie a protezione dei gioghi e a sostegno dei quadranti e delle scale. Il piatto per la merce è di forma rettangolare in alluminio, con bordo leggermente rialzato. Sul fianco destro della base è posta una bolla di livello per verificare l'orizzontalità dello strumento; al di sotto della base è collocato un dispositivo di bloccaggio dei gioghi e lo smorzatore a liquido, regolabile dall'esterno mediante piccole rotazioni del cilindro stesso.

La bilancia automatica, nella teoria, era stata ideata da Leonardo che però non costruì strumenti simili. Le uniche bilance automatiche in uso fino alla fine del XIX secolo furono le bilance a pendolo e quelle a molla, che davano una lettura automatica del peso. La bilancia automatica Dujour, costruita dalla ditta francese Trayvou nel 1879, venne ammessa in Italia nel 1892 ma rimase pressochè sconosciuta: maggior fortuna ebbe invece la bilancia Chronos a carico costante ammessa nel 1897. Nel 1911 venne ammessa al commercio una bilancia ottenuta dalla combinazione fra una bilancia composta a sospensione inferiore e due dinamometri disposti verticalmente. Solo nel 1915 viene introdotta la bilancia Toledo a masse pendolari che eliminano l'uso delle molle. La prima bilancia Berkel ad essere ammessa alla verificazione in Italia ha il giogo pendolare compensato e risale al 1923. Le bilance automatiche hanno dapprima due piatti con pesi per aumento di portata poi un unico piatto e masse addizionali interne; il quadrante da forma di settore circolare (ventaglio) diventa circolare; da 1 giro di lancetta si passa a più giri di lancetta. La ditta tedesca Bizerba fu fondata nel 1866 a Ebingen da Wilhelm Kraut; in Italia fin dal 1926 ebbe ammesse alla verificazione numerose tipologie di bilance semi automatiche ed automatiche. Il presente modello, brevettato in Germania nel 1951, fu ammesso alla verificazione metrica in Italia con D.M. n. 322383 del 28 aprile 1952. Poteva avere la variante di un dispositivo per la tara e un quadrante sussidiario per i valori unitari dei prezzi compresi tra uno e nove.

Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione, propri e di terze parti.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookie.