Museo Casa Natale Arturo Toscanini
Borgo Rodolfo Tanzi, 13
Parma (PR)
ambito italiano (?)
fotografia
mm 120 (d)
sec. XX (1910 - 1919)
n. 115
Nato a Castell'Arquato il 9 maggio 1875, Illica entra nella cerchia di letterati e musicisti che, a Milano, si sono raccolti intorno a Boito ed esordisce in campo artistico nel 1882 con il volume di poesie e prose Farfalle e col polemico volume di Intermezzi Drammatici. Dal 1885 all'87 si dedica al teatro per il quale scrive un certo numero di commedie e, negli anni che seguono, si impegna attivamente nel giornalismo. La sua attività principale, resta, tuttavia, quella di librettista d'opera ed è ricordato soprattutto come autore principe del melodramma postverdiano. La moda che segue l'esplosione di Cavalleria Rusticana, orienta la sua scrittura sui modi del repertorio verista (La Martire, Nozze istriane, La collana di Pasqua). L'incontro con Giordano produce in lui un'espansività oratoria dove la carica polemica sul tema di sommosse e rivoluzioni si esprime attraverso un linguaggio realista e polemico (Andrea Chénier), oppure porta alla musica la struttura prosastica spoglia del dramma o del romanzo storico e sociale (Siberia). Il successivo incontro con Mascagni lo spinge ad elaborare altri stili di linguaggio, creando Iris e Le maschere, che celebra la popolarità italiana della commedia dell'Arte e sviluppa il tema novecentesco del teatro in teatro. Nel rapporto tra Illica e Puccini si inserisce la figura di G. Giocosa, che diviene collaboratore di Illica in qualità di revisore e versificatore e rivede con lui i testi di Manon Lescaut. La Bohéme, Tosca, Madama Butterfly.
Luigi Illica si spegne a Castell'Arquato, nella tenuta Belvedere, alla fine di una lunga carriera coronata da numerosi successi, il 16 dicembre 1919.