Museo del Castello
Piazza IV Novembre, 3
Bagnara di Romagna (RA)
Babini Enzo
1946/
rilievo

terracotta a rilievo
cm. 30 (a)
larghezza base inferiore 38,5//larghezza base superiore 38,5//altezza pannello di supporto 39//larghezza pannello di supporto 54,5
sec. XXI (2006 - 2006)
Bassorilievo in terracotta con rappresentazione della Rocca Sforzesca di Bagnara di Romagna; mastio in primo piano.

L'opera fa parte di una piccola raccolta di dipinti, incisioni ed opere varie custoditi all'interno del palazzo comunale.
Il bassorilievo è stato realizzato nel 2006 insieme alle matrici in teracotta esaminate nelle schede nctn 0000038 e 00000039).
L'esecutore è l'artista Enzo Babini nato a Cotignola (RA), dove vive e lavora, il 20 marzo 1946. Dal 1952 al 1957 frequenta la scuola di Arte e Mestieri di Cotignola sotto la guida del prof. Luigi Varoli.
Successivamente frequenta gli studi artistici presso l'Istituto Statale d'Arte di Faenza, dove ottiene il diploma di Maestro d'Arte e la maturità di Magistero, maturando contemporaneamente esperienze presso gli studi dei Maestri Biancini e Zauli. Babini insegna presso l'Istituto d'Arte di Oristano e dopo 3 anni ottiene il trasferimento presso l'Istituto Statale d'Arte di Siena. In seguito ottiene la titolarità di Cattedra presso l'Istituto Statale d'Arte di Faenza. Terminati gli studi si distingue vincendo premi alle mostre di ceramica e di scultura.
Negli anni tra il '70 e '80 definisce uno dei tratti della propria personalità d'Artista con l'esecuzione di numerose sculture in ceramica e bronzo. L'artista espone in molte mostre personali e collettive ricevendo lusinghieri riconoscimenti dalla critica specializzata e dal pubblico italiano ed estero. Il procedimento di fare i coni per battere monete (o medaglie) nelle zecche attuali richiede alcuni passaggi. In primo luogo un artista crea un grande modello della moneta in gesso (o in terracotta). Il modello in gesso è poi ricoperto con gomma. Lo stampo di gomma è quindi usato per fare copia metallica. Tutto il questo avviene su un modello di circa 20 cm di diametro. Dopo, con un pantografo, occorrono parecchi giorni per ridurre l'immagine su una matrice positiva d'acciaio in un processo che non è cambiato in circa cento anni. La matrice positiva è quindi temperata per renderla dura. Poi un piccolo numero di conii matrici (incusi) è fatto partendo dalla matrice positiva. Questi allora sono usati per fare i positivi di lavoro. I positivi di lavoro sono quindi usati per fare i conii di lavoro. Ad ogni passaggio il numero dei pezzi sale. I conii di lavoro sono infine usati per battere le monete. Tutti i conii sono incusi e tutti i positivi assomigliano alla moneta che sarà battuta. Il passaggio finale naturalmente è che i conii sono usati per battere l'immagine sul tondello in modo che si trasformi in moneta.