Museo del Castello
Piazza IV Novembre, 3
Bagnara di Romagna (RA)
ambito europeo
moschetto (?)

ferro
cm. 13 (lu)
secc. XVII/ XVIII (1600 - 1799)
Frammento, probabilmente di moschetto, consistente in un martelletto a molla (il cosidetto cane).

Il frammento fa parte di una piccola raccolta di dipinti, incisioni ed opere varie custoditi all'interno del palazzo comunale.
All'inizio del XVII secolo il meccanismo di sparo delle armi fu notevolmente migliorato con l'acciarino a pietra, o "a focile" (da cui deriva il nome "fucile"), che consisteva in un martelletto a molla (il cane) con funzione analoga a quella della serpentina, ma che serrava un pezzetto di pietra focaia al posto della miccia; quando il grilletto veniva tirato, il cane percuoteva la pietra focaia contro una piastra di acciaio al di sopra dello scodellino, producendo una serie di scintille.
La piastra su cui avveniva la percussione era a forma di "L"; la parte inferiore della piastra serviva come coperchio per lo scodellino, in modo da proteggere la polvere dall'umidità finché la parte verticale non fosse colpita dal cane. In questo modo la produzione delle scintille e l'apertura dello scodellino avvenivano nello stesso istante.
L'accensione a pietra focaia fu adottata nella grande maggioranza delle armi leggere dalla fine del XVII secolo alla metà del XIX. I moschetti a pietra focaia e a canna liscia furono la principale arma per le fanterie degli eserciti delle maggiori potenze europee. Nel 1807 l'inventore scozzese Alexander John Forsyth inventò il sistema a percussione-ignizione, rendendo possibile lo sviluppo di efficaci armi da fuoco "a retrocarica", cioè caricabili dal retro della canna anziché dalla bocca.