Armeria Albicini
Corso della Repubblica, 72
Forlì (FC)
produzione europea
sperone

acciaio
mm 112 (lu)
secc. XV/ XVII (1400 - 1699)
n. AA151
Arcata a rilievo in piccoli diamanti con branche salienti che terminano in due occhi a forma di cuore. Il collo è praticamente assente e la forcella aggancia la spronella priva della quasi totalità delle punte a causa dello stato di conservazione.

Gli sproni si distinguono nelle due grandi famiglie: "a brocco" e "a rotella". Nei primi il punzecchio è formato da una punta o cuspide più o meno lunga e che può avere sezioni diverse dall'uno all'altro esemplare. Nei secondi il collo dello sprone termina in una forcella nella quale gira un punzecchio che può assumere più forme, tutte complessivamente circolari perifericamente, come una stella, una rosetta o un disco dentato. Il termine stella si usa quando nel punzecchio dominano raggi nettamente separati, quale che sia il loro numero; negli altri casi si impiega il nome di "spronella". La forma degli sproni presentò nel tempo modifiche assai pronunciate. La positura delle branche restò in piano sino alla fine dell'XI secolo, esse poi si incurvarono leggermente. Sulla fine del XIV le branche giunsero ad assumere una linea ad angolo retto. Queste forme rimasero per tutto il XV secolo. Verso la fine del Quattrocento ricomparvero le branche in piano destinate a durare parecchio, nei pesanti sproni per il gioco guerresco. Nel Cinquecento e nel Seicento gli sproni ebbero branche più ridotte, incurvate. Si ebbero di nuovo branche in piano verso la fine del Seicento. Cambiarono nel tempo anche la struttura e la sezione dell'arcata. Molti sproni medievali ebbero branche a sezione triangolare; nel Tre-Quattrocento l'altezza aumentò, l'arcata ebbe una cresta per abbracciare meglio il calcagno. Il collo ebbe lunghezze molto diverse nel tempo: assai lungo nel X-XII secolo, breve e piegato in basso nel XIII, di lunghezze diverse nel Trecento. Nel Quattrocento si ebbero i colli più lunghi. Nel secolo seguente tornò ad essere corto. Le modifiche erano dovute al diverso modo di cavalcare e al diverso impiego alla monta per cacciare, per andare in guerra, o solo per muoversi.