Patrimonio culturale dell'Emilia-Romagna

ceppo di legno parallelepipedo provvisto di un'impugnatura chiusa e, nel centro, di un alloggiamento per la lama, la bocca della pialla. Parti componenti: ceppo (cása), manico (mánegh), incastro (pièga)

usata per levigare il legno fino a ridurlo alle dimensioni volute
prima di usare la pialla si controllava che la lama fosse tagliente, disposta alla giusta profondità e inclinazione; per regolare la profondità di taglio si determinava la sporgenza della lama e si piantava la bietta che la bloccava; fissato il pezzo da lavorare ad una morsa, si afferrava con una mano l'impugnatura e con l'altra la parte anteriore della pialla e si eseguiva ogni piallatura facendo pressione all'inizio sulla parte anteriore per poi trasferire gradualmente la spinta fino ad esercitare l'intera pressione, al termine del movimento, sulla parte posteriore della pialla. Quando si piallava occorreva controllare periodicamente che i trucioli di legno non rimanessero incastrati sotto la lama; se questo succedeva si doveva liberare la lama ed estrarre i trucioli, quindi si rimetteva la lama al suo posto