Maiolica con decorazione floreale, fine sec. XVI
Ricostruzione di manifattura di maioliche cinquecentesca
Maioliche con decorazione “al serto di olivo”, fine sec. XVI
Maiolica con medaglione centrale recante busto maschile elmato, seconda metà sec. XVI
Mondaino

Mostra permanente delle Maioliche Mondainesi

Orari e Tariffe
Per orari di visita e costi del biglietto consultare il sito web o contattare telefonicamente.
Accessibile
Servizi
Tipologia Collezioni
Pubblicazioni e Cataloghi
Mostra permanente delle Maioliche Mondainesi, in I musei di qualità della regione Emilia-Romagna 2010-20112, Bologna, Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna, 2010, p. 99.

Nepoti S. (a cura di), Maioliche di Mondaino, Mondaino, Comune di Mondaino, 2004.
Via Secondaria Levante
Mondaino (RN)
Tel: 366 20 78 470
Arte
Arte medievale (XI-XV secolo)
Arte moderna (XVI-XIX secolo)
Arti applicate
Archeologia postclassica
Archeologia medievale
La lunga tradizione nell’arte figulinaria che caratterizza Mondaino sin dalla seconda metà del Quattrocento trova compiuta rappresentazione nel Museo delle Maioliche, ove si offre al pubblico il frutto di molteplici scoperte casuali, di indagini archeologiche condotte specialmente lungo la cinta muraria e sulle strutture della rocca malatestiana, di studio degli scarichi ceramici identificati lungo lo scoscendimento intorno al paese. Una ricca campionatura di frammenti, che si distribuiscono nell’arco temporale fra il XIV e il XVII sec., permette di restituire a questo centro il ruolo che gli spetta nella storia della maiolica italiana e degli artefici locali che operarono nelle manifatture del luogo o in altri territori contermini.
Ma non solo di produzione si parla. L’attenzione del visitatore è indirizzata anche sulla funzione degli oggetti e sui procedimenti costruttivi, riproposti attraverso riproduzioni di attrezzature, suoni della quotidianità e musiche nella ricostruita bottega di un ceramista e nella presentazione di una tavola imbandita.
Nella "bottega" si illustrano le fasi principali della fabbricazione così come si svolgeva in una manifattura di maioliche cinquecentesca: dalla foggiatura
alla cottura, passando attraverso la decorazione. Riproduzioni delle attrezzature in uso al tempo si basano sul celebre trattato Li tre libri dell’arte del vasaio, scritto verso la metà del XVI secolo da Cipriano Piccolpasso di Casteldurante (oggi Urbania).
La riproduzione di un ricco desco apparecchiato è realizzata con riferimento ad un contesto sociale elevato e di significativa disponibilità economica, come esemplificato dalla presenza di maioliche, talora decorate anche con stemmi, che testimoniano come questo tipo di manufatti ceramici abbia ampiamente assunto dalla metà del Cinquecento il ruolo preponderante di stoviglieria fine da mensa, conservatosi poi sino alla diffusione di porcellane e terraglie nel XVIII secolo.



The longstanding pottery-making tradition that has characterized Mondiano since the second half of the 15thcentury is fully documented in this Museum, which displays the fruits of casual discoveries, targeted archaeological surveys conducted near the city walls and at the Malatesta fortress, and searches for discarded pottery in the talus slopes just outside of town. An extensive collection of pottery fragments from the 14thto the 16thcenturies confirms Mondiano’s leading role in the history of Italian majolicas, and testifies to the skills of local artisans working in Mondiano’s factories or those of nearby towns. Along with the manufacturing process, the attention of visitors is also drawn to the function of majolica objects, through facsimile instruments, everyday sounds and music in a pottery-making workshop, and a sumptuously set table. The "workshop" illustrates the main steps of the majolica manufacturing process as it took place in the 16thcentury: from moulding to decorating to cooking. The facsimiles of the tools used at the time are based on the famous treatise Li tre libri dell’arte del vasaio (The three books of the pottery-maker’s art), written in the mid-16thcentury by Cipriano Piccolpasso from Casteldurante (now called Urbania). The sumptuously set table is that of a wealthy, upper-class household, as exemplified by the presence of majolica pottery – some decorated with insignias – which shows how, by the mid-1500s, this type of pottery was mostly used as fine tableware, until the advent of porcelain and earthenware pottery in the 18thcentury.


Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione, propri e di terze parti.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookie.